Il PSR LAZIO 2014-2020, l’approccio LEADER e il bando per la selezione dei nuovi PSL

Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Lazio 2014-2020 è stato approvato il 17 novembre 2015.
Anche nella nuova programmazione, nell’ambito dei PSR regionali, verranno attuati dei Piani di Sviluppo Locale, informati al c.d. “approccio LEADER”, gestiti da Persone Giuridiche rappresentative di partenariati pubblici-privati, denominate Gruppi di Azione Locale (GAL). [1]

La Regione Lazio intende attivare 12 GAL, a valere della Misura 19 del PSR Lazio 2014-2020. L’avviso di selezione dei nuovi PSL è stato approvato con DGR del Lazio N. 770 del 29 Dicembre 2015, assolutamente in linea con la tempistica indicata sul PSR. [2]
Possono avanzare proposte di PSL dei GAL o già attivi, o dei nuovi GAL che individuino un capofila pubblico.
Ai sensi dell’art. 2, comma 4 dell’avviso di selezione dei PSL, le aree di intervento dovranno risultare “funzionalmente omogenee” secondo i seguenti parametri:

  • interessare una popolazione non inferiore a 10.000 abitanti, né superiore a 150.000 abitanti,
  • comprendere i territori di più comuni,
  • coinvolgere integralmente il territorio dei comuni interessati,
  • presentare continuità territoriale fra i comuni. [3]

Un PSL, in pratica, è un particolare piano di area vasta che interessa una area “funzionalmente omogenea”, ossia una sorta di “piano nel piano” (interessa un’area territorialmente delimitata all’interno del programma a sostegno dello sviluppo rurale che interessa l’intera regione). [4]

Per quanto concerne il profilo strategico dei PSL si evidenziano due aspetti:

  • la Regione ha definito il bando in modo che i PSL contengano in massima parte sotto-misure e operazioni incluse nel PSR regionali (si vedano i commi da 6 a 12 dell’art. 4 del bando); [5]
  • la strategia dovrà essere imperniata su uno o, al massimo, tre degli ambiti tematici indicati come vincolanti dall’Accordo di Partenariato dell’Italia con riguardo alla “strategia per le aree interne”. [6]

 

Morguefile Isle of SkyeUn PSL ben strutturato è una leva di sviluppo importante per tutti i territori. Attraverso i PSL gestiti dai GAL vengono finanziati sia interventi a favore dei produttori agricoli, sia interventi di pubblica utilità di cui possono beneficiare Enti Locali ed altri Enti che hanno responsabilità di governo dei territori rilevanti, quali Consorzi di bonifica, Enti Parco, Comunità Montane, Università Agrarie, ma anche associazioni culturali, artistiche e ambientaliste.
A mio modesto parere lo è, in particolare, per i comuni laziali che, nell’ambito dei GAL (e dei PSL), possono:

  • operare delle scelte di indirizzo strategico capaci di incidere sulle dinamiche  di sviluppo economico locale più coerenti con le reali vocazioni e con i fabbisogni del loro territorio di quanto non possano fare con le politiche ordinarie di loro competenza;
  • inserire, compatibilmente con la scelta dell’ambito tematico fra quelli vincolanti, soprattutto interventi volti a rafforzare l’erogazione di servizi di pubblica utilità che, sempre di più, faticano a finanziare con finanza pubblica ordinaria. Tali interventi, principalmente contenuti nelle Sottomisure della Misura 7 “Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali”, infatti, presentano il valore aggiunto di non poco conto di essere cofinanziati al 100% nel caso siano realizzati da enti pubblici. Lo stesso dicasi per la Sottomisura 4.3, attuata tramite l’operazione “Miglioramento e ripristino della mobilità rurale e forestale extra-aziendale e punti di abbeveraggio”. [7]

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[1] Nella programmazione 2014-2020 l’approccio LEADER è normato dagli articoli 32-35 del Reg. (UE) N. 1303/2013 sulla politica di coesione dell’UE e sui Fondi Strutturali e di Investimento Europeo (Fondi SIE) e dagli articoli 42-44 del Reg. (UE) N. 1305/2013 sulla politica di sviluppo rurale dell’UE e sul Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR).
Sull’approccio LEADER e sulla formulazione dei PSL, mi sia consentito rimandare alla Nota “Lo sviluppo locale di tipo partecipativo: l’approccio LEADER, il nuovo strumento Community Led Local Development e la formulazione dei piani di sviluppo”, disponibile sulla sezione Open Library del blog.
[2] La Regione, infatti, ha indicato la seguente tempistica (v. p. 859 del PSR):

  • entro 45 giorni dall’approvazione del PSR vengono emanati gli avvisi di selezione,
  • entro 150 giorni i costituendi GAL devono essere presentati i PSL;
  • entro il 29 ottobre 2016 vanno selezionati i nuovi GAL.

[3] Secondo la classificazione dei comuni del Lazio in “aree” (aree A, B, C e D), sono ammissibili a beneficio i comuni che ricadono in:

  • aree D – “aree rurali con problemi complessivi di sviluppo” (in totale sono 102),
  • aree C – “aree rurali intermedie” (in totale sono 241).

Sono parimenti ammissibili a beneficio quei comuni delle aree B – “aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata” già parte di PSL ex approccio LEADER finanziati dal PSR 2007-2013.

[4] Le aree “funzionalmente “omogenee” possono essere quelle definite per l’attuazione di piani di sviluppo ex approccio LEADER, o piani che interessano i c.d. “distretti rurali”, le aree su cui si implementeranno i patti territoriali o quelle definite per effettuare determinate analisi dei fenomeni economici.
Nell’analisi territoriale si possono considerare diverse aree “funzionali”:

  • aree omogenee per caratteristiche fisiche, climatiche o anche dei sistemi rurali;
  • aree omogenee per determinate “funzioni economiche” (si fa riferimento a dei flussi di beni e servizi e/o di individui e alle interazioni economiche all’interno di queste aree). Queste seconde sono le aree “funzionalmente omogenee”.

[5] Come è noto i PSR regionali sono articolati in Priorità (6), Focus area (sono 18, ma non sono tutte obbligatorie), Misure, Sottomisure e operazioni (o “interventi”).
In linea di principio, i PSL possono contenere tutte le Misure del PSR regionale eccezion fatta per:

  • Misure 2, 5, 9, 10, 11, 13 e 14;
  • Sottomisure 1.1, 6.1, 7.1, 7.3, 16.1, 16,2, 16.5 e 16.8.

[6] Le priorità territoriali dell’Accordo di Partenariato, com’è noto, sono:

  • Aree urbane,
  • Aree interne.

Gli 11 ambiti tematici indicati nell’Accordo di Partenariato (v. p. 665-666) sono:

  • Sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali,
  • Sviluppo della filiera dell’energia rinnovabile (produzione e risparmio energia),
  • Turismo sostenibile,
  • Cura e tutela del paesaggio, dell’uso del suolo e della biodiversità (animale e vegetale),
  • Valorizzazione e gestione delle risorse ambientali e naturali,
  • Valorizzazione di beni culturali e patrimonio artistico legato al territorio,
  • Accesso ai servizi pubblici essenziali,
  • Inclusione sociale di specifici gruppi svantaggiati e/o marginali,
  • Riqualificazione urbana con la creazione di servizi e spazi inclusivi per la comunità,
  • Reti e comunità intelligenti,
  • Diversificazione economica e sociale connessa ai mutamenti nel settore della pesca.

[7] Sul PSR regionale, sull’avviso della Regione Lazio per la selezione dei PSL e sulla loro formulazione in base alle specifiche del bando avrò il piacere di tenere delle docenze nell’ambito del corso “Programmi di Sviluppo Rurale e approccio LEADER: come formulare i Piani di Sviluppo Locale per concorrere al bando della Regione Lazio” organizzato dal CEIDA il 15 e il 16 marzo p.v.
Segnalo che, sempre organizzato dal CEIDA, per il 6 e 7 giugno 2016 è in calendario il corso “Le misure per lo sviluppo rurale della PAC 2014-2020 e i PSR regionali”, corso anch’esso incentrato sui PSR regionali, ma volto maggiormente a trattare il sistema integrato di gestione e controllo degli interventi della Politica Agricola Comune (PAC) dell’UE nella programmazione 2014-2020.

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