Bussola per la competitività e Piani di Partenariato Nazionali e Regionali post 2027

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«In a time of deceit
telling the truth is a revolutionary act»
George Orwell

1. Nel precedente post ho argomentato che vi è un solido filo di continuità fra le proposte della Commissione sui Piani di Partenariato Nazionali e Regionali (PPNR) post 2027 e:
• le due Iniziative che hanno modificato il processo di “riesame intermedio” dei Programmi di cui all’art. 18 del Reg. (UE) 2021/1060 e hanno ampiamente aggiornato il quadro delle priorità strategiche dell’Unione di riferimento per la revisione dei Programmi (l’Iniziativa Strategic Technologies for Europe Platform (STEP), disciplinata dal Reg. (UE) 2024/795 e l’Iniziativa sulla “modernizzazione” della politica di coesione del 1° aprile di quest’anno, che ha condotto all’approvazione del Reg. (UE) 2025/1913 sulle modifiche alla base regolamentare di FSE Plus e del Reg. (UE) 2025/1914 sulle modifiche alla base regolamentare di FESR e Fondo di Coesione);
• l’Iniziativa “bussola per la competitività” (Competitiveness Compass), presentata il 29 gennaio scorso, che si può considerare la stella polare del II mandato di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione Europea (si vedano i post di febbraio e marzo di quest’anno). [1]
2. Questo post si concentra sugli interventi del FESR e illustra in termini sintetici la continuità fra bussola per la competitività e Obiettivi Specifici e policy field dell’Obiettivo Generale 1 Ridurre gli squilibri regionali e l’arretratezza delle regioni meno favorite e promuovere la cooperazione territoriale europea dei PPNR post 2027 (OG 1 su cui interverrà direttamente il FESR post 2027).
3. La figura che segue ricorda il rilevante legame, logico ed operativo, dei tre ambiti di intervento prioritari della proposta di “modernizzazione” della politica di coesione (“agenda Fitto” dal nome del Commissario titolare delle deleghe su politica regionale e politica urbana dell’UE), intesi a rafforzare competitività e “autonomia strategica” dell’UE, con i pilastri della bussola per la competitività ed anche con la STEP. [2]

Fig. 1 – Corrispondenza fra gli ambiti di policy prioritari della “agenda Fitto” e i pilastri della bussola per la competitività e della STEP

4. Dal momento che la proposta di “modernizzazione” è ampiamente in linea con orientamenti e pilastri della bussola per la competitività, quest’ultima, indirettamente, inciderà ampiamente anche sulla struttura dei Piani di Partenariato Nazionali e Regionali post 2027 (si veda la figura che segue che riporta, per ciascun pilastro dell’Iniziativa Competitiveness Compass, l’abbinamento con i policy field dell’Obiettivo Generale 1 Ridurre gli squilibri regionali e l’arretratezza delle regioni meno favorite e promuovere la cooperazione territoriale europea dei PPNR post 2027). [3]

Fig. 2 – Corrispondenza fra pilastri della bussola per la competitività e policy field dell’Obiettivo Generale 1 dei Piani di Partenariato Nazionali e Regionali post 2027


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[1] I Piani di Partenariato Nazionali e Regionali (PPNR) della programmazione post 2027 (uno per ciascun Stato Membro), di fatto, costituiranno i Piani per dare corso alle politiche strutturali dell’UE, alla Politica Agricola Comune e agli interventi per la gestione delle frontiere e il controllo dei flussi migratori a livello nazionale. A latere si collocherà il Piano INTERREG.
A livello europeo agirà lo Strumento dell’UE (EU facility).
L’articolo 1 della proposta di Regolamento – COM(2025) 565 – indica che il Fondo “unico” per le politiche strutturali post 2027 – Fondo Europeo per la Prosperità e la Sicurezza Sostenibili in campo economico, territoriale, sociale, rurale e marittimo – disciplina:
• i Fondi strutturali (FESR e FSE) e il Fondo di coesione (quest’ultimo non interessa l’Italia);
• gli strumenti della Politica Agricola Comune (PAC);
• gli strumenti della politica comune della pesca e della politica marittima dell’UE;
• i fondi derivanti dalle aste ETS (Fondo Sociale per il Clima disciplinato dal reg. (UE) 2023/955);
• il sostegno alle capacità di sicurezza e difesa.
L’articolo 1 richiama anche le proposte di Regolamento inerenti a:
• il Fondo Asilo, Migrazione, Integrazione (FAMI);
• il Fondo per la gestione dei flussi alle frontiere e la politica dei visti;
• il Fondo per la Sicurezza Interna;
• alcuni «schemi» specifici legati alla promozione di più salutari abitudini alimentari nelle scuole.
[2] La figura che segue abbina i nuovi Obiettivi Specifici del FESR intesi a rafforzare competitività e “autonomia strategica” ex Reg. (UE) 2025/1914 con i tre pilastri – core areas – della bussola per la competitività (Colmare il divario innovativo, Decarbonizzazione e competitività, Ridurre le dipendenze eccessive e aumentare la sicurezza).

Fig. 3 – Corrispondenza fra i nuovi Obiettivi Specifici della “agenda Fitto”
volti a sostenere competitività e “autonomia strategica” e i pilastri della bussola per la competitività

[3] Come già anticipato nel post del 10 ottobre scorso, l’art. 3 della proposta di Regolamento sul Fondo “unico” per le politiche strutturali prevede che esso persegua cinque grandi Obiettivi Generali (OG), attraverso, in primo luogo, 27 PPNR nazionali (si veda la Comunicazione COM(2025) 565).
Il primo OG “Ridurre gli squilibri regionali l’arretratezza delle regioni meno favorite e promuovere la cooperazione territoriale europea” – su cui interviene direttamente il FESR post 2027 – corrisponde, di fatto, alla missione originale della politica di coesione.
Esso, a sua volta, si divide in due Obiettivi Specifici (OS), riportati nella figura che segue.

Fig. 4 – Obiettivi Specifici dei Piani di Partenariato Nazionali e Regionali post 2027

Il primo dei due OS è quello che si pone realmente in continuità con la politica di coesione dell’UE come l’abbiamo conosciuta finora. L’altro, di fatto, impone agli Stati Membri di inserire nei PPNR nazionali delle spese inerenti alla nuova priorità strategica Difesa e sicurezza che riguarda trasversalmente l’intero territorio dell’UE e che, quindi, andrebbe finanziata con uno strumento ad hoc “a gestione diretta” dell’UE.
Purtroppo, l’ossessione attuale per l’aumento delle spese in armi e difesa militare ha fatto saltare completamente un qualsiasi serio dibattito su “beni pubblici europei” e struttura del Quadro Finanziario Pluriennale 2028-2034 (in merito al quale si veda la Comunicazione COM(2025) 570).
L’OS 1.1 include i seguenti dieci policy field (PF):
• Promuovere l’attrattività dei territori per sostenere il “diritto a restare nei territori di origine”, incluso il ricorso a strategie territoriali integrate per le aree urbane e per quelle non urbane (PF 1.1).
• Rafforzare la base industriale dell’Unione, la resilienza delle catene di approvvigionamento (in particolare quella delle materie prime critiche) e un sistema manifatturiero competitivo (in particolare quello che produce net-zero technologies), con una speciale attenzione per le PMI (PF 1.2).
• Sostenere una transizione giusta verso gli obiettivi dell’UE per l’energia e il clima del 2030, 2040 e 2050 (generazione di energia pulita, efficienza energetica, decarbonizzazione, dispositivi di accumulazione dell’energia, sistemi sicuri di trasmissione e distribuzione, promozione dell’economia circolare) (PF 1.3).
• Supportare la trasformazione digitale, inclusa la sovranità digitale (PF 1.4).
• Sostenere ricerca, sviluppo e innovazione (PF 1.5).
• Supportare lo sviluppo di opzioni di finanziamento market-based, incluso lo sviluppo dell’Unione del risparmio e degli investimenti (PF 1.6).
• Ampliare l’offerta di alloggi a prezzi accessibili e sostenibili (PF 1.7).
• Ampliare le infrastrutture di trasporto dell’Unione (PF 1.8).
• Supportare il turismo sostenibile (PF 1.9).
• Sostenere la resilienza idrica, la gestione ottimale delle risorse naturali e la biodiversità (PF 1.10).

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