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Le misure recenti dell’UE per accelerare la spesa dei Fondi Strutturali: una grande opportunità per l’Italia

«Com’è difficile per gli umani.
Noi gabbiani… stridiamo nello stesso modo in tutto il mondo»
commentò una volta Kengah con un compagno di volo.
«Proprio così. E la cosa più straordinaria è che
ogni tanto riescono anche a capirsi» stridette l’altro.
(Luis Sepúlveda; 1949 – 2020) [1]

La Commissione ha progressivamente rafforzato la sua strategia di contrasto della crisi sanitaria ed economica provocata dall’epidemia di COVID-19, puntando ampiamente, per ora, su interventi volti a catalizzare capacità di impegno e di spesa dei programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali. [2]
Fra questi interventi spicca la possibilità per gli Stati Membri, in via eccezionale e temporanea, di richiedere l’applicazione di un tasso di cofinanziamento del 100% ad uno o più degli assi prioritari dei programmi cofinanziati dai Fondi per l’esercizio contabile 2020-2021, che durerà dal 1° Luglio c.a. al 30 Giugno 2021 (si veda la Comunicazione COM (2020) 138 del 2.04.2020 che, dopo l’approvazione degli organi legislativi, è stata pubblicata sulla GUUE il 24.04.2020 come Reg. (UE) N. 558/2020). Preme evidenziare che il tasso di cofinanziamento del 100%, tuttavia, si applica solo se la modifica del programma è autorizzata con Decisione della Commissione prima del termine dell’esercizio di bilancio 2020-2021. [3]

Questa è una grande opportunità per tutti gli Stati Membri che:
1. registrano dei ritardi nell’esecuzione finanziaria dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali e/o hanno margini di manovra della finanza pubblica fortemente condizionati dall’elevato indebitamento pregresso.
E’ questo il caso dell’Italia che, come si evince dalla tavola sinottica che segue, al 31.12.2019 registra indicatori di attuazione finanziaria più bassi rispetto alla media europea per tutti i Fondi (inclusi il FEASR e il FEAMP, per i quali i dati sono riferiti al 31.12.2018) [4]. In particolare merita una riflessione la capacità di spesa (rapporto in % fra spesa certificata alla Commissione e spesa programmata) con riferimento a due aspetti:
• la capacità di spesa si colloca su un modesto 31% per il FESR, che è il Fondo che è maggiormente interessato dagli interventi emergenziali di revisione della normativa sui Fondi Strutturali delle ultime settimane;
• la possibilità di certificare le spese alla Commissione nel periodo dal 1° Luglio c.a. al 30 Giugno 2021, in linea di principio, interessa una quota ancora piuttosto elevata delle risorse stanziate inizialmente per i Fondi Strutturali. Infatti, la capacità di spesa è alquanto modesta per il FESR, ma anche per il FSE (si attesta sul 31%). Solo per l’Iniziativa Occupazione Giovani (più nota come Garanzia Giovani) oltre la metà delle risorse programmate sono già state certificate alla Commissione;
2. hanno a disposizione per il 2020 un elevato stanziamento di risorse UE per i programmi;
3. hanno tassi di cofinanziamento UE più bassi.

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Immagine ex Pixabay

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[1] Luis Sepulveda, “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”; Adriano Salani Ed., 1996.
[2] Una prima risposta significativa della Commissione agli effetti negativi dell’epidemia di Coronavirus è stata avanzata il 13 marzo scorso con la pubblicazione delle seguenti Comunicazioni:
• la Comunicazione “Risposta economica coordinata all’emergenza COVID-19” – COM (2020) 112 del 13.03.2020;
• la Comunicazione “Iniziativa di investimento in risposta al Coronavirus” – COM (2020) 113 del 13.03.2020.
La Commissione Europea, peraltro, ha rapidamente sviluppato un portale web dedicato, che viene costantemente aggiornato:
https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/health/coronavirus-response/overview-commissions-response_it#economicmeasures
Alcuni rilievi autorevoli ad alcune proposte di semplificazione dei programmi cofinanziati dai Fondi SIE avanzate dalla Commissione sono stati mossi dalla Corte dei Conti Europea nel breve documento (datato 14.04.2020) Opinion No 3/2020 on the proposal to provide exceptional flexibility for the use of the European Structural and Investments Funds in response to the COVID-19 outbreak.
[3] La Comunicazione COM (2020) 138 è stata poi approvata sia dal Parlamento Europeo, sia dal Consiglio e, di riflesso, è stata pubblicata sulla GUUE del 24.04.2020 come Reg. (UE) N. 558/2020.
Per un più ampio inquadramento degli interventi della Coronavirus Response Investment Initiative mi sia consentito rinviare a Bonetti A. (2020), Gli interventi dell’UE per fronteggiare le conseguenze economiche dell’epidemia di Coronavirus attraverso i Fondi Strutturali, Centro Studi Funds for Reforms Lab; Policy Brief 1/2020.
[4] Dati ripresi dal portale CohesionData della Commissione Europea, che, per i Fondi Strutturali, sono riferiti al 31.12.2019, come aggiornati fino al 17.04.2020.
Per una più approfondita disamina delle possibili modalità di revisione dei Programmi in Italia e del potenziale montante di risorse che si potrebbe mobilitare si veda l’articolo “L’uso dei fondi strutturali per affrontare l’emergenza Coronavirus” di Nicola De Michelis, Direttore per la crescita intelligente e sostenibile presso la Direzione generale Politica regionale e urbana della Commissione Europea, pubblicato sul portale della Rappresentanza permanente in Italia della Commissione Europea.

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