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PSR Lazio 2014-2020, innovazione sociale e servizi di base per gli anziani

In diversi post su questo blog e in dei contributi di ricerca elaborati per il Centro Studi Funds for Reforms Lab, negli ultimi due anni ho evidenziato che i Programmi di Sviluppo Rurale (PSR), segnatamente le SottoMisure della Misura 7 (destinata agli enti pubblici) e la SottoMisura 16.9 (SottoMisura pensata in primo luogo per dei partenariati pubblico privati) dovrebbero essere attuate avendo maggiore attenzione per un gruppo target finora trascurato dai PSR: gli anziani residenti nelle aree rurali. [1]

old hands Immagine ex Pixabay

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In particolare, prendendo spunto dall’esame del PSR Lazio e da alcuni casi esemplari di politiche pubbliche che dimostrano la maggiore efficacia di quei progetti che prevedono una forte integrazione di diversi servizi socio-assistenziali, ho sollecitato la realizzazione di autentici centri polifunzionali per l’erogazione di servizi socio-assistenziali, soprattutto a favore delle persone più anziane (a livello internazionale si parla di “community hubs”). Per molteplici motivi, a fronte delle difficoltà, soprattutto nelle zone rurali, di organizzare sistemi di welfare con servizi capillari a domicilio, le persone anziane necessitano più di altre di una adeguata concentrazione/integrazione in un unico edificio di vari servizi di cura e anche di altri servizi (in questi centri, a mio parere, ci starebbero bene anche un mini-market e un piccolo ufficio postale). [2]
Questa esigenza è particolarmente pressante se gli anziani serviti non hanno la patente o non sono più in grado di guidare e, al tempo stesso, necessitano di servizi di cura essenziali per la salute in via continuativa. E’ ben noto, peraltro, che certe aree del Lazio continuano a registrare un ulteriore scadimento dei servizi di trasporto pubblico extra-urbano, per cui ridurre il fabbisogno di spostamenti ridurrebbe anche l’ulteriore disagio per le persone più fragili causati dallo scadimento dei servizi di mobilità pubblici.

Quantunque non riferiti specificamente al target persone anziane, ci sono tre fra gli Indicatori territoriali per le politiche di sviluppo che l’ISTAT monitora costantemente (segnatamente quelli relativi all’Obiettivo Tematico 9 “Inclusione sociale” dell’Accordo di Partenariato) che evidenziano che queste mie considerazioni hanno assolutamente fondatezza:
Indicatore 245 Popolazione residente nei comuni rurali (tasso di crescita annuale della popolazione residente nei comuni rurali, in percentuale).
Indicatore 126 Difficoltà delle famiglie nel raggiungere negozi alimentari e/o mercati.
Indicatore 127 Difficoltà delle famiglie nel raggiungere supermercati. [3]

L’Indicatore 245 evidenzia che, nel Lazio, negli anni più recenti per cui sono disponibili i dati, è in aumento la quota della popolazione che vive nei Comuni rurali (tale quota è aumentata nel 2011 dello 0,28%, nel 2012 dello 0,96% e nel 2013 del 2,3%). Questi cittadini, specialmente nella fascia appenninica della regione, sono penalizzati sia nell’accesso a servizi socio-assistenziali di base, sia nella fruizione di servizi digitali di alta fascia/velocità.

Fra il 2005 e il 2015, come si evince dai dati riportati nei due grafici che seguono, nel Lazio più che nel resto del Paese, risultano in aumento sia la quota delle famiglie che denuncia crescenti difficoltà nel raggiungere negozi alimentari e mercati, sia la quota delle famiglie che segnalano maggiori difficoltà di accesso ai supermercati. Fatto 100 l’anno 2005 per ambedue gli indicatori, la quota di famiglie in difficoltà nel raggiungere negozi alimentari è pari a 133 nel 2015 (per l’Italia è pari a 101). La quota di famiglie che manifestano crescenti difficoltà nel raggiungere i supermercati nel Lazio sale a 114 nel 2015.

Grafici_post 20.09.2017Ancora più indicativi di un disagio delle famiglie del Lazio nell’accedere a dei servizi di base sono i dati tratti dall’Annuario Statistico Italiano 2016 dell’ISTAT:
• il 32,5% delle famiglie del Lazio registra difficoltà nel raggiungere gli Uffici Postali (in Italia tale quota è del 25,6%);
• il 24,3% delle famiglie segnala difficoltà nel raggiungere le farmacie (in Italia tale quota è del 20,2%);
• il 58,3% delle famiglie lamenta difficoltà nel raggiungere il Pronto Soccorso (in Italia tale quota è del 55,5%).

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[1] La SottoMisura 16.9 “Diversificazione agricola in attività sanitarie, di integrazione sociale, agricoltura per comunità e/o educazione ambientale/alimentare” del PSR Lazio è, probabilmente, la SottoMisura che maggiormente potrà alimentare nei prossimi anni, il percorso di ampliamento anche nelle zone rurali di servizi di cura alla persona e alla comunità, ma ad oggi non è ben chiaro quali tipologie di interventi verranno sostenuti dalla SottoMisura e, soprattutto, quali sinergie verranno ricercate con quelle SottoMisure più specificamente a sostegno della diversificazione dell’attività agricola tradizionale, ossia:
• la SottoMisura 6.2 “Aiuti all’avviamento aziendale per attività extra-agricole nelle aree rurali”;
• la SottoMisura 6.4 – Sostegno ai investimenti nella creazione e nello sviluppo di attività extra-agricole (Operazione “Diversificazione delle aziende agricole”)

Nel PSR Lazio viene riportato che “La Sottomisura prevede il sostegno ai progetti promossi e realizzati da partenariati tra soggetti pubblici e privati, nei quali il primo assume la funzione di capofila, riguardanti l’agricoltura sociale”.
[2] Un Programma dell’UE molto interessante per promuovere l’innovazione sociale e nuove imprese in mercati in rapido sviluppo è Active and Assisted Living Programme (AAL), che finanzia progetti volti a migliorare la qualità della vita e a facilitare la permanenza nella loro casa di persone anziane, attraverso l’applicazione di “living technologies” e nuovi modelli nell’erogazione di servizi di cura presso le abitazioni di residenza. Sui finanziamenti per l’invecchiamento attivo avrò il piacere di tenere una docenza (oltre 12 ore) al Corso “Finanziamenti dell’UE per la ricerca medica, la tutela della salute e l’invecchiamento attivo” del CEIDA (Roma, 7 e 8 Novembre 2017).
[3] Gli Indicatori territoriali per le politiche di sviluppo sono gli Indicatori di contesto che l’ISTAT monitora costantemente per dare conto nel tempo dei potenziali impatti socio-economici dell’Accordo di Partenariato.

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