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Ciclo del progetto: la fase iniziale di ideazione

Il post illustra la fase di ideazione (avvio) del “ciclo del progetto”, che si può articolare in tre sub-fasi (identificazione, analisi e formulazione).
La fase di ideazione si chiude con l’elaborazione di una “proposta di progetto” o “progetto preliminare”.
Molti autori asseriscono che si chiuda con il “project charter” (una sorta di atto che formalizza la conclusione della fase di avvio). Così non è. Va sempre considerata una fase (fase “fantasma” in molti “cicli del progetto” proposti in Guide e Manuali), che è quella dell’approvazione dei progetti. Non va mai dimenticato che solo nel caso in cui la “proposta di progetto” venga approvata, sarà possibile definire il “project charter” e proseguire con una fase successiva di approfondimento che conduce all’elaborazione del “progetto esecutivo”.

Metodi di formulazione dei progetti “planned activities” e approccio “Results-Based Management”

LEADER 2.0

La formulazione dei progetti è fondata su un approccio di pianificazione strategica. Ma tale approccio dovrebbe muovere dai risultati desiderati (expected results) e da problemi e aspettative dei destinatari finali, come prevede il RBM approach, affermatosi nella seconda metà degli anni Novanta come ulteriore affinamento del Goal Oriented Project Planning (GOPP).
Il RBM approach si basa sulla logica di progettare “per obiettivi” e non per attività, privilegia una valutazione di impatto sin dalla fase di ideazione/formulazione degli interventi e sostiene un orientamento alla loro formulazione fortemente incentrata su problemi e desiderata dei destinatari (end beneficiaries).

Alcune critiche alla definizione di progetto del Project Management Body Of Knowledge

Il post mette in luce alcuni limiti della definizione di progetto del PMBOK, che rendono tale definizione ben poco calzante rispetto ai progetti di sviluppo socio-economico. Tra questi limiti spicca il fatto che l’intera impostazione del PMBOK in merito a formulazione e gestione dei progetti è nitidamente sbilanciata verso la c.d. progettazione ‘per attività’, quando, invece, almeno dalla fine degli anni Novanta si è andato affermando sempre di più un approccio alla formulazione dei progetti ‘per obiettivi’, sia presso le organizzazioni, sia presso la comunità degli esperti di sviluppo locale.