Tag: Theory of Change

Programmi FESR 2021-2027. Alcune considerazioni su come definire in modo pertinente gli interventi a sostegno delle imprese

Il post propone dei suggerimenti per descrivere in modo completo le azioni di policy da inserire in ciascuno dei 23 Obiettivi Specifici dei Programmi Regionali FESR 2021-2027.
A tal fine si possono usare due diversi approcci/strumenti di lavoro: (i) l’Approccio di Quadro Logico, ampiamente usato nella formulazione dei progetti di sviluppo socio-economico; (ii) la Matrice “5W Questions + How?”, uno strumento che, per semplicità ed applicabilità a varie tipologie di indagine, si può anche usare per definire dei progetti di sviluppo, o per descrivere in termini sintetici delle azioni di politica economica. Il post illustra come la Matrice “5W Questions + How?” potrebbe essere usata per razionalizzare e descrivere in termini sintetici degli interventi a sostegno della competitività delle imprese.

Un possibile percorso logico per la formulazione dei Programmi FESR 2021-2027

Il breve articolo presenta un possibile percorso logico per la formulazione dei Programmi FESR 2021-2027. La premessa del percorso logico proposto è l’idea – provocatoria, ma solo in quanto poco discussa – che non sia molto utile considerare gli Obiettivi di Policy e gli Obiettivi Specifici (OS) dei Fondi Strutturali 2021-2027 come due livelli gerarchici di una ipotetica Matrice di Quadro Logico. E’ pragmatico e molto più utile considerarli come due livelli di ambiti di policy e non dei veri “obiettivi” e, quindi, come dei vincoli – molto rilevanti – alla formulazione dei Programmi.
Ne consegue che, dati i singoli OS (singoli ambiti di policy), se si vuole informare la formulazione della strategia complessiva all’Approccio di Quadro Logico, si debba farlo a livello di singolo OS, elaborando una “catena logica” che leghi le azioni di policy pertinenti rispetto a quell’OS a degli obiettivi di sviluppo da raggiungere al termine del periodo di programmazione.
Naturalmente si dovrà avere premura di verificare mutua coerenza e sinergie delle varie “catene logiche” elaborate per gli OS che i decisori politici intendono inserire nel POR e che, nell’insieme, la strategia regionale di sviluppo sostenuta dal FESR sia caratterizzata da una soddisfacente coerenza interna.

Formulazione dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali 2021-2027 e valutazione

Il post illustra alcuni elementi basilari sulla formulazione dei Programmi complessi – quali sono quelli cofinanziati dai Fondi Strutturali – e sulla loro valutazione.
Anche questi Programmi, infatti, sono informati alla logica generale per cui si deve delineare a priori il “percorso di cambiamento” attivato dagli interventi di policy (“teoria del cambiamento”). In altri termini, per la loro formulazione sarebbero importanti la “teoria del cambiamento” insita nel Programma, una adeguata valutazione ex ante e la contestuale definizione del “disegno di valutazione” dei Programmi. Inoltre, va sempre ricordato che la valutazione degli impatti dei Programmi non si può assolutamente fondare su degli indicatori, bensì deve essere fondata sulla rigorosa applicazione di metodi di analisi contro-fattuale. La ragione risiede nel fatto che gli effetti strutturali dei Programmi sulle variabili socio-economiche non vengono solo a dipendere dall’attuazione degli interventi (cause endogene), ma anche da una congerie di variabili “esogene” rispetto al Programma (cause esogene di contesto).

La valutazione della Commissione Europea del supporto del FSE all’inclusione sociale e il “disegno di valutazione” dei programmi complessi

Il post, a partire dalla disamina del recente rapporto di valutazione della Commissione sull’efficacia del FSE 2014-2020 nel promuovere l’inclusione sociale e contrastare la povertà, rimarca che, con riferimento ai criteri valutativi efficacia e impatto, il “disegno di valutazione”, una volta stabilito un dato “ambito di valutazione”, può essere compiutamente definito solo una volta effettuata una mappatura articolata e attenta di (i) tipologie di intervento finanziate, (ii) gruppi target prevalenti di ogni tipologia di intervento e, non ultimo, (iii) procedure di selezione e attuazione degli interventi finanziati. La mappatura di questi elementi di analisi ineludibili, infatti, condiziona la formulazione della “theory of change” di riferimento e la mappatura degli impatti attesi, ma condiziona anche le Domande Valutative e i relativi criteri di giudizio ed anche la scelta di metodi e strumenti di analisi.

Alla ricerca delle caratteristiche distintive dei progetti di sviluppo locale

Il post mette in luce alcuni limiti dell’applicazione degli strumenti di project management convenzionali ai progetti di sviluppo socio-economico. Questi sono riconducibili soprattutto al fatto che gli strumenti convenzionali sono stati perfezionati in determinati settori nell’ambito dei quali, in genere, i progetti si prestano maggiormente a una rigida pianificazione delle attività. I progetti di sviluppo socio-economico, invece, specialmente se sono orientati a migliorare la fornitura di servizi di cura alla persona, si prestano molto meno a una pianificazione di dettaglio delle attività. Anzi, molto spesso richiedono delle revisioni in itinere rilevanti, proprio a seguito dell’interazione diretta con i beneficiari.

La valutazione dell’impatto economico delle Smart Specialisation Strategies

Il post fornisce delle indicazioni metodologiche su come impostare la valutazione degli effetti delle RIS3 regionali sull’eco-sistema innovativo e sul posizionamento competitivo dei sistemi produttivi regionali (tenendo presente che si tratta di effetti indiretti, come spiegato in precedenti articoli recenti). Si parte, ovviamente, con la ricostruzione degli ‘obiettivi specifici’ di RIS3 e Programmi pluriennali di spesa e si fonda l’intero impianto logico della valutazione su una solida ‘teoria del cambiamento’ e su delle coerenti ‘Domande Valutative’.

Perché e come valutare l’impatto sociale: una intervista all’esperto Christian Elevati

In questa intervista, il collega del Fundraising Virtual Hub Christian Elevati, esperto di riferimento del network per la valutazione di impatto sociale, ci fornisce alcuni preziosi chiarimenti sul nuovo “approccio di Quadro Logico” adottato da EuropeAid (agenzia della Commissione Europea) per la formulazione dei progetti di cooperazione allo sviluppo e su, appunto, la valutazione di impatto sociale, tema su cui si sta finalmente sviluppando un interessante dibattito anche in Italia.

La valutazione dei progetti o dei programmi complessi

Il post propone dei suggerimenti per la formulazione del disegno di valutazione di progetti o programmi complessi, ossia caratterizzati da una certa dimensione territoriale e che annoverano più interventi, più gruppi target e più procedure di selezione e attuazione degli interventi ammessi a beneficio. Il messaggio centrale è che, con riferimento ai criteri valutativi efficacia e impatto, il disegno di valutazione può essere compiutamente definito solo una volta effettuata una mappatura articolata e attenta di tipologie di intervento finanziate, dei gruppi target di ogni tipologia di intervento e, non ultimo, di procedure di selezione e attuazione degli interventi finanziati (anche le procedure attuative, infatti, incidono sulla scelta di metodi e strumenti di analisi).

La valutazione dell’impatto dei progetti di sviluppo socio-economico

La valutazione dell’impatto dei progetti di sviluppo socio-economico, siano essi finanziati da Istituzioni pubbliche o da Fondazioni, sta diventando anche in Italia oggetto di crescente attenzione. Il post propone alcune riflessioni sulla necessità di costruire l’intero progetto su problemi e domande di intervento del gruppo target e, di riflesso, in sede di valutazione, focalizzare la valutazione di impatto su una solida “teoria del cambiamento” e sulla verifica della capacità del progetto di risolvere i problemi del gruppo target.