POR FESR Lazio 2014-2020 e strumenti finanziari: una intervista ad Andrea Gallo

Nella programmazione 2014-2020 dei fondi europei è stato rafforzato ulteriormente l’utilizzo degli strumenti finanziari.

Questo post riporta una intervista all’esperto di finanza agevolata e di fondi europei Andrea Gallo, direttore responsabile del periodico telematico di informazione economica FASI inerente l’uso, da parte della Regione Lazio, degli strumenti finanziari per l’attuazione di rilevanti azioni di sostegno al tessuto produttivo nell’ambito del POR FESR 2014-2020 [1].

A.B. Caro dott. Gallo, grazie per avermi concesso questa breve intervista e per aiutare me e i lettori di questo blog a capire meglio il tema dell’uso degli strumenti finanziari per attuare alcune azioni del POR FESR della Regione Lazio.
In primo luogo, va rilevato che il loro uso è destinato ad aumentare nell’ambito di diversi programmi europei “a gestione diretta” e non solo nell’ambito dei Fondi Strutturali e di Investimento Europeo (Fondi SIE).
logo-FASI-defIn secondo luogo, anche il semplice fatto che ben 10 articoli del Regolamento generale sui Fondi SIE – gli articoli 37-46 – siano dedicati agli strumenti finanziari, indica chiaramente quanto la loro rilevanza sia destinata a crescere anche nell’ambito delle strategie di sviluppo che interessano le regioni più arretrate dell’UE [2].

Da qui muove subito la domanda più importante della breve intervista. 1. A Suo avviso, le regioni più arretrate dell’UE non rischiano di registrare delle difficoltà nell’attuazione di tale tipologia di strumenti e di raccogliere risultati insoddisfacenti, a causa di limiti strutturali del loro sistema di gestione e anche di sistemi finanziari “regionali” più deboli?

Dott. GALLO – Si, il rischio è concreto. L’ideazione e gestione di strumenti finanziari incontra diverse difficoltà e la prima è di sicuro rinvenibile nella cultura degli operatori e intermediari localizzati nelle regioni meno sviluppate. In Italia l’erogazione di finanziamenti, sia alle imprese che agli enti, è inserita in schemi molto stretti dove è necessario avere un elevato grado di sicurezza sulle capacità di rimborso delle somme prestate. Questa sicurezza al momento è garantita solo dal Fondo di Garanzia per le PMI, di fatto l’unico incentivo di massa realmente funzionante oggi in Italia. Per gli Enti Locali la situazione è molto più complessa.

A.B. 2. Nello specifico, quanto è rilevante questo rischio per le regioni “in ritardo di sviluppo” italiane (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia)?

Dott. GALLO – Per queste regioni il rischio è ovviamente ancora maggiore. Inoltre gli strumenti finanziari dovranno essere coerenti con le esigenze dei vari sistemi territoriali. In Lombardia un fondo di venture capital per l’innovazione potrebbe funzionare meglio rispetto ad identico fondo che operi in Calabria. Un precedente intervento in questo senso nelle regioni del sud non ha prodotto risultati utili. Tuttavia stimolare l’innovazione in regioni che hanno – ad esempio – potenzialità nel settore agro-alimentare è sicuramente un punto su cui lavorare.

A.B. Anche la Regione Lazio ha fin qui programmato un ampio ricorso agli strumenti finanziari per finanziare alcuni interventi strategici volti a promuovere la reindustrializzazione e la creazione di un “ecosistema favorevole all’innovazione e alla creazione di start up innovative”. 3. A Sua conoscenza, la Regione Lazio ne ha saputo fare un buon uso nella programmazione 2007-2013?

Dott. GALLO – Per un giudizio sull’efficacia degli strumenti impiegati nella precedente programmazione è opportuno attendere ancora. Per la re-industrializzazione – durante questa crisi – il sistema laziale sconta problematiche difficili da curare con i soli fondi strutturali.
Per le start-up innovative, non credo che in questo paese – con la cultura bancaria e imprenditoriale esistente – siano sufficienti a sostituire una seria politica industriale.
Il giudizio, oggettivo, lo darà tra qualche anno il numero di aziende che saranno ancora in piedi e, sopratutto, il numero dei loro dipendenti.

A.B. La Regione Lazio ha il grande merito di aver avviato una consultazione pubblica sull’uso degli strumenti finanziari (adesso chiusa). Come ben spiegato nella pagina web che presenta tale consultazione pubblica, si intende, in questo modo, integrare i risultati della valutazione ex ante sul loro utilizzo, valutazione ex ante obbligatoria ai sensi dell’art. 37 Regolamento (UE) n. 1303/2013, con le indicazioni espresse dai vari operatori potenzialmente interessati. La valutazione ex ante indica le seguenti tipologie di strumenti finanziari:

• Fondo Rotativo per il Piccolo Credito;
• Fondo di Riassicurazione;
• Sezione regionale del Fondo Centrale di Garanzia;
• Garanzia Equity;
• Fondo Seed Capital;
• Fondo Venture Capital.

4. In base alla Sua conoscenza di questi strumenti e anche del tessuto produttivo del Lazio, ci potrebbe indicare quali sono fra quelli elencati sopra, i 2-3 che reputa potenzialmente più adatti al contesto laziale e, quindi, più efficaci?

Dott. GALLO – Il Fondo Centrale di Garanzia ha numeri importanti e, come ho già detto, è ormai fondamentale per l’economia del paese.

Il Fondo Seed Capital mi sembra poi quello che può meglio sopperire ad una carenza del mercato. In Europa scontiamo la mancanza di capitali privati per la nascita di nuove aziende innovative.

A.B. 5. Ultima domanda. La più facile e la più difficile. Ci spiega brevemente il funzionamento di questi strumenti da Lei indicati come potenzialmente più efficaci nel Lazio?

Dott. GALLO – Il Fondo di Garanzia assicura le banche sul recupero di prestiti in caso di insolvenza dell’azienda, agevolando quindi l’erogazione di finanziamenti che senza ulteriori garanzie non verrebbero altrimenti concessi. Per comprendere a fondo il meccanismo basta pensare a quanti imprenditori hanno perso immobili per fidejussioni personali che le banche prima richiedevano sempre. Ora tra Fondo di Garanzia e Confidi non è più necessario.

Il Fondo di Seed Capital “semina” piccole somme in nuove imprese con potenziale di crescita elevato, per tecnologie impiegate o idee innovative. Questo strumento è diffuso negli USA, mentre in Europa siamo ancora molto indietro.

A.B. Grazie dott. Gallo. Le Sue indicazioni sono davvero preziose, in quanto il tema è alquanto complesso ed è utile per tutti, quindi, ricevere qualche indicazione concreta ed esposta in termini semplici dagli esperti della materia. Spero di poter accogliere ancora i suoi pareri e le sue valutazioni su fondi europei e finanza agevolata nella programmazione 2014-2020 in questo blog.

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[1 ] ANDREA GALLO
Dottore Commercialista, esperto di finanza agevolata grazie all’attività ultradecennale di consulenza nella valutazione/revisione per istituti di credito e finanziarie di sviluppo regionale di oltre 1.200 programmi di investimento finanziati con agevolazioni europee, nazionali e regionali. Revisore Contabile, perito del Tribunale Civile e Penale di Roma, docente presso la Business School de IlSole24Ore.
E’ fondatore e direttore responsabile di FASI.

FASI (Finanza Agevolazioni Strategie Investimenti) è un periodico telematico tecnico professionale di informazione economica. FASI Monitora quotidianamente la pubblicazione di programmi e bandi inerenti le politiche strutturali di sviluppo dell’UE, la politica industriale in Italia e i Partenariati Pubblici Privati.
Il servizio di informazione capillare su finanziamenti pubblici e bandi è arricchita da articoli, approfondimenti, interviste e schede di sintesi.

[2] Negli ultimi due anni, non a caso, anche in Italia si sono tenuti diversi convegni sugli strumenti finanziari e sono state elaborate diverse analisi sul loro possibile utilizzo.
A tale riguardo si segnalano i contributi di ricerca e le iniziative divulgative del Progetto EPAS, “Empowerment delle Pubbliche Amministrazioni regionali e locali nella gestione e nell’utilizzo di strumenti innovativi e di ingegneria finanziaria per lo sviluppo economico locale”, finanziato da fondi dell’UE della programmazione 2007-2013, a cui hanno collaborato la Presidenza del Consiglio, la Fondazione Rosselli e Studiare Sviluppo.
Fra i contributi di ricerca si segnala: Marco Nicolai, La programmazione comunitaria e gli strumenti finanziari, Quaderno ANCI- IFEL n. 10, 2015.

 

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