Tag: Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

L’effetto tsunami sui Programmi Regionali FESR 21-27 del Regolamento STEP sulle tecnologie strategiche critiche

Il post presenta gli obiettivi del «Regolamento STEP» sulla Piattaforma delle Tecnologie Strategiche per l’Europa (Strategic Technologies for Europe Platform – «STEP») e propone un’analisi dei possibili effetti sulla struttura dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali delle proposte di revisione dei Regolamenti sui “fondi per la coesione” varate dal Regolamento sulle tecnologie strategiche critiche.
Tali effetti potrebbero essere particolarmente rilevanti per i Programmi Regionali FESR.
Questo per le seguenti ragioni: (i) è prevista la possibilità di inserire due nuovi Obiettivi Specifici (un OS 1.6 “Investimenti in tutte le tecnologie strategiche critiche che contribuiscono agli obiettivi della “piattaforma STEP” e un OS 2.9 “Investimenti che contribuiscono allo sviluppo o alla fabbricazione di tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse); (ii) è prevista la possibilità di dare corso a ben sei nuovi campi di intervento (con codici di identificazione che vanno da 188 a 193) per il FESR al fine di coprire le tre diverse categorie di tecnologie strategiche critiche; (iii) ai nuovi Obiettivi Specifici 1.6 e 2.9, ovviamente, sono associati sia nuovi Indicatori di Output pertinenti, sia nuovi Indicatori di Risultato; (iv) potranno essere finanziate anche le Grandi Imprese che, in generale, sono escluse dai contributi del FESR; (v) per le azioni intese a sostenere i due nuovi Obiettivi Specifici 1.6 e 2.9 si applicherà un tasso di cofinanziamento del 100%.
Inoltre, l’art. 13 del «Regolamento STEP» prevede una radicale rivisitazione del c.d. “riesame intermedio” di cui all’art. 18 del Reg. (UE) 2021/1060 e, di riflesso, delle condizioni di assegnazione del c.d. “importo di flessibilità” per le ultime due annualità di programmazione di cui all’art. 86 del Reg. (UE) 2021/1060.
Nei prossimi mesi vi sarà molto lavoro da fare per le Autorità di Gestione dei Programmi Regionali FESR.

Accordo di Partenariato 2021-2027 e Programmi Nazionali

Il post presenta brevemente la copertura geografica dei Programmi Nazionali (PN) inseriti nell’Accordo di Partenariato 2021-2027. I PN, infatti, sono informati ad una particolare concentrazione territoriale degli interventi che esula un po’ dall’impostazione “territoriale” in senso stretto dei Fondi Strutturali (come prevista dagli articoli 174-178 del Trattato di Lisbona che disciplinano la “politica di coesione”). I PN della nuova programmazione 2021-2027, infatti, potranno interessare solo le c.d. Regioni Meno Sviluppate (RMS) o, in alternativa, l’intero territorio nazionale (questa indicazione vale solo in parte per il PN Metro Plus e Città medie Sud, ex PON Metro 2014-2020 alla luce del suo particolare disegno strategico). Su 11 PN, sono 5 quelli che interessano solo le Regioni Meno Sviluppate (RMS), fra cui i due istituiti ex novo per la programmazione 2021-2027, ossia: (i) PN Equità nella Salute; (ii) PN Just Transition Fund.

Accordo di Partenariato 2021-2027, Programmi Nazionali cofinanziati dai Fondi Strutturali e investimenti del PNRR

In base al Regolamento generale sui Fondi Strutturali 2021-2027 – Reg. (UE) 2021/1060 – l’Accordo di Partenariato (AdP) dovrebbe essere approvato dalla Commissione entro il 17 Maggio.
In questo post mi è sembrato opportuno proporre delle considerazioni sia sull’AdP sia sul PNRR.
Si possono infatti porre sullo stesso piano logico il PNRR e l’AdP in primo luogo per il fatto che non sono dei Programmi di spesa, bensì sono dei documenti programmatici di orientamento strategico che, di fatto, saranno attuati in un caso dagli Investimenti (e dai sub-investimenti) e nell’altro dai Programmi Regionali e Nazionali cofinanziati dai Fondi Strutturali.
Di riflesso si possono porre sullo stesso piano logico gli Investimenti del PNRR (in sostanza le strategie pluriennali che daranno concretamente corso al PNRR, che di fatto saranno gestiti dalla Presidenza del Consiglio e da alcuni Ministeri) e i Programmi Nazionali inseriti nell’AdP (in tutto sono undici).

Forte accelerazione del Governo Draghi sull’attuazione del PNRR

Il post fornisce una visione d’insieme della base normativa in senso lato del PNRR. Nel corso dell’ultimo mese (o poco più) vi sono stati due provvedimenti che, di fatto, hanno avviato concretamente l’attuazione del PNRR e hanno anche fornito indicazioni molto rilevanti sulle procedure attuative da seguire: (i) la pubblicazione sulla GURI N. 229 del 24 Settembre 2021 del DM del 6 agosto 2021 (Decreto Ministeriale del MEF che, di fatto, segna l’avvio concreto del PNRR); (ii) la trasmissione da parte del MEF – RGS alle Amministrazioni centrali titolari degli interventi della Circolare 21 del 14.10.2021 recante le “istruzioni tecniche per la selezione dei progetti che verranno finanziati dal PNRR”.

Recovery Plan e Accordo di Partenariato 2021-2027

Martedì 7 Settembre un Comunicato stampa pubblicato sul sito del Ministro per il Sud e la Coesione territoriale ha annunciato l’imminente chiusura del negoziato sui Fondi Strutturali 2021-2027 e, quindi, l’approvazione dell’Accordo di Partenariato.
Il post, sull’abbrivo di precedenti analisi brevi di similitudini ed elementi di differenziazione fra PNRR e Programmi Operativi cofinanziati dai Fondi Strutturali, rimarca come vi siano due sezioni dell’Accordo di Partenariato che consentono di capire meglio sin d’ora le specificità della programmazione degli interventi del PNRR e di quelli dei Fondi Strutturali: quella sull’attuazione della nuova agenda territoriale 2021-2027 e quella sui Programmi Operativi Nazionali (PON).
Il post sottolinea che l’esame dell’articolazione e dei contenuti dei PON costituisce il principale termine di riferimento del rispetto di condizioni di mutua coerenza della programmazione e attuazione degli interventi cofinanziati dai Fondi Strutturali e di quelli inseriti nel PNRR, a causa della “somiglianza” di PNRR e PON e dell’assunzione diretta di responsabilità a livello di Governo centrale che caratterizza questi strumenti di policy.

Recovery Plan: i rimborsi dell’UE agli Stati sono condizionati ai risultati ottenuti. Sarà così anche per i singoli progetti?

Scalinata

Il post ricorda che il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (strumento che finanzia i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza – PNRR) condiziona il rimborso delle spese dei PNRR agli Stati Membri ai risultati ottenuti. Questo è naturale, trattandosi di uno strumento di finanziamento particolare (è una “facility”).
Possiamo parlare, pertanto, di PNRR “orientati ai risultati”? Questo dipenderà molto dai meccanismi di rendicontazione della spesa che verranno definiti a livello di singolo progetto. Al momento è certo, in base all’art. 24 del Regolamento sul Dispositivo che la Commissione, prima di procedere al pagamento del contributo finanziario, valuterà «se i pertinenti traguardi e obiettivi [indicati nel PNRR] siano stati conseguenti in maniera soddisfacente».
Il Regolamento, la Decisione di esecuzione del Consiglio che ha approvato il PNRR italiano e anche il DL 77/2021 (c.d. “DL Recovery Plan”), convertito in legge con la L. 108/2021, fin qui non hanno chiarito se questo meccanismo di rimborso performance based si applicherà anche ai singoli progetti. Solo in quel caso sarebbe pienamente lecito parlare di PNRR “orientati ai risultati”.

Recovery and Resilience Facility vs Fondi Strutturali. Bisogna tenere maggiormente conto dei diversi “metodi di gestione”

Il post evidenzia che i rischi inerenti alla possibile estensione ai Fondi Strutturali del sistema di governance del Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (strumento che finanzia i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza) e al conseguente depotenziamento del ruolo delle Regioni nella gestione dei Fondi dell’UE per lo sviluppo strutturale appaiono alquanto remoti. Il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza e i Fondi Strutturali hanno fondamenta giuridiche e “metodi di gestione” così nettamente diversi per cui appare alquanto problematico (sul piano istituzionale e su quello giuridico) l’estensione, nella programmazione post 2027, del sistema di gestione dei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza ai Programmi Operativi cofinanziati dai Fondi Strutturali.

Il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva i Regolamenti sui Fondi Strutturali 2021-2027

Il breve post ricorda la conclusione del negoziato sui Fondi Strutturali 2021-2027. Mercoledì 23 Giugno, nel pomeriggio, il Parlamento Europeo riunito in seduta plenaria ha approvato in via definitiva i Regolamenti sulla “politica di coesione” 2021-2027 (segnatamente il Regolamento sulle Disposizioni Comuni, il Regolamento su FESR e Fondo di Coesione e quello sull’Obiettivo Cooperazione Territoriale Europea). Questi Regolamenti saranno pubblicati il 30 Giugno sulla GUUE.

Risoluzione del Parlamento Europeo sui Recovery Plan. Quali insegnamenti trarne per l’attuazione di Recovery Plan e Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali?

Il post propone delle critiche all’odierna Risoluzione del Parlamento Europeo su formulazione, attuazione e valutazione dei Recovery Plan.
L’aspetto più controverso è la malcelata volontà della Risoluzione di porre il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e i Recovery Plan a latere degli strumenti tradizionali a sostegno della coesione economica, sociale e territoriale dell’UE (in primis i Fondi Strutturali).
Il Dispositivo e i Fondi Strutturali hanno fondamenti politici, giuridici e di politica economica ampiamente diversi ed è opportuno che sia così. Invece di spingere l’attuazione dei Recovery Plan nella direzione degli obiettivi dei Fondi Strutturali, come tenta di fare la Risoluzione, sarebbe molto più opportuno rivendicare una forte coerenza dei Recovery Plan nazionali e dei Programmi Operativi cofinanziati dei Fondi Strutturali e, soprattutto, la conclusione dei negoziati sugli Accordi di Partenariato nazionali e sui Programmi Operativi cofinanziati dai Fondi Strutturali.

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza vs Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali

Il post propone una analisi delle principali differenze fra Recovery and Resilience Facility – lo strumento di finanziamento principale di Next Generation EU che finanzierà i Recovery Plan nazionali – e Fondi Strutturali. L’analisi è condensata in una sola tavola sinottica.
La principale differenza concerne il fatto che richieste di pagamento ed erogazione dei contributi a valere dei Recovery Plan nazionali seguono meccanismi ben diversi da quelli dei Fondi Strutturali. Nel caso degli interventi dei Recovery Plan, infatti, non si segue il meccanismo per “anticipi” e “rimborsi” che caratterizza i Fondi Strutturali. In vero, non solo viene richiesto che essi siano regolarmente completati e poi collaudati, ma si richiede parimenti che essi raggiungano gli obiettivi quantificati concordati.