Month: July 2020

Next Generation EU al termine del Consiglio Europeo del 17-21 luglio 2020. Uno strumento più debole sul piano strategico e meno innovativo

Il post, andando a completare quello del 20 luglio scorso, esamina alcune delle decisioni più rilevanti assunte dal Consiglio Europeo straordinario del 17-21 luglio 2020 su Next Generation EU e Strumento dell’UE per la ripresa (indicato ormai costantemente da media e decisori politici come “Recovery Fund”). L’accordo finale, inevitabilmente, ha luci e ombre, essendo la sintesi di posizioni negoziali sovente molto distanti fra i 27 Stati Membri. Ciò detto, nel corso del lungo Consiglio straordinario sono emersi due aspetti particolarmente critici: (i) una volta di più l’approccio “intergovernativo” alle questioni più rilevanti oggetto del negoziato ha prevalso ampiamente su quello comunitario/federalista; (ii) il Consiglio Europeo ha del tutto trascurato la valenza di possibile piano strategico di medio termine di Next Generation EU, puntando decisamente a rafforzarne la valenza di strumento di “risposta rapida” (le risorse dovranno essere impegnate entro il 31.12.2023) ed indebolendo (o eliminando del tutto), rispetto alla proposta iniziale della Commissione, programmi/linee di finanziamento più orientati alla produzione di beni pubblici europei e/o al rafforzamento della resilienza dell’UE.

La struttura dello Strumento dell’UE per la ripresa proposto dalla Commissione il 27 maggio 2020

Il post presenta la struttura dello Strumento dell’UE per la ripresa (in genere indicato come Recovery Fund), come delineata dalle proposte iniziali della Commissione del 27 maggio scorso. Il Recovery Fund (EU Recovery Instrument) è lo strumento che consente all’UE di andare oltre la sua capacità di spesa potenziale delimitata dalle “risorse proprie” ed affrontare in maniera più congrua gli effetti recessivi eccezionali della pandemia di COVID-19 (risorse impegnabili e spese del Quadro Finanziario Pluriennale post 2020 non sarebbero state sufficienti). Lo Strumento dell’UE per la ripresa, infatti, è uno strumento-quadro che, dal lato delle spese, si limita a fornire indicazioni sulla distribuzione delle risorse finanziarie raccolte fra i tre Pilastri operativi di Next Generation EU e fra programmi/linee di finanziamento dell’UE (programmi/linee di finanziamento inseriti nel Quadro Finanziario Pluriennale post 2020 ancora in corso di negoziazione).

Il Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 dell’UE dopo le proposte di revisione del 27 maggio 2020

Il post sollecita una maggiore attenzione di media ed osservatori qualificati sull’importanza di un attento esame della struttura del bilancio pluriennale dell’UE (Quadro Finanziario Pluriennale) per il periodo 2021-2027. In una fase in cui si parla tanto di strategia di rilancio del paese, il piano strategico Next Generation EU e le nuove proposte sul Quadro Finanziario Pluriennale post 2020, che la Commissione ha avanzato il 27.05.2020, forniscono già un framework strategico su cui modellare, se si vuole, anche in modo un po’ opportunistico, la strategia di rilancio del paese. Una siffatta scelta faciliterebbe i negoziati anche su altri dossier con l’UE e, indirettamente, indurrebbe anche i potenziali beneficiari del nostro paese ad indirizzare scelte strategiche e capacità progettuali verso aree tematiche e settori di intervento su cui saranno allocate le quote più consistenti dei fondi europei post 2020.