Il negoziato sul Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) dell’UE per il periodo 2021-2027 e sui Fondi Strutturali nella nuova programmazione erano stati avviati dalla Commissione Europea il 2 maggio 2018. [1] Il successivo 30 maggio 2018 la Commissione aveva avanzato le sue proposte ufficiali sul Fondo Sociale Europeo (FSE) post 2020 con la Comunicazione COM (2018)382, che tratteggiava un autentico “programma-quadro” quale successore del FSE 2014-2020.
Per il “nuovo” FSE post 2020 (FSE Plus), infatti, era inizialmente previsto che vi venissero fatti confluire:
• il Programma quadro per l’occupazione e l’innovazione sociale (indicato con l’acronimo EaSI – Employment and Social Innovation);
• il Programma Salute 2014-2020;
• il Fondo Sociale Europeo (FSE);
• l’Iniziativa europea a favore dell’occupazione giovanile (Youth Employment Initiative, in Italia indicata con l’acronimo IOG – Iniziativa Occupazione Giovani, ma più nota come “Garanzia Giovani”);
• il Fondo di aiuti europei agli indigenti (indicato con l’acronimo FEAD – Fund for the European Aid to the most Deprived). [2]
A seguito della emergenza sanitaria e di quella socio-economica causate dalla pandemia di COVID-19, molteplici ipotesi di revisione delle proposte iniziali sono state avanzate il 27 maggio scorso (e i giorni successivi) dalla Commissione. Le proposte di revisione sono state sostanzialmente confermate dal Consiglio Europeo straordinario del 17-21 luglio, anche se per un inquadramento complessivo del “nuovo” FSE Plus sarà bene attendere il termine del negoziato e la versione definitiva dei Regolamenti sui Fondi Strutturali e su FSE Plus. Questo in quanto il testo delle Conclusioni finali del Consiglio non appare sempre in linea con le proposte della Commissione e mancano alcuni elementi di riferimento molto rilevanti sull’architettura generale dei Fondi Strutturali nel nuovo periodo di programmazione.
Lo schema che segue indica i principali documenti strategici per capire meglio i termini di riferimento del negoziato in corso sul FSE Plus. Due considerazioni:
• a questo punto il documento principale di cui tenere conto sono le Conclusioni ufficiali del Consiglio Europeo del 17-21 luglio;
• non vanno affatto trascurate le proposte della Commissione del 14 gennaio 2020 in merito alla politica sociale europea (si veda la Comunicazione COM (2020)14 “Un’Europa sociale forte per transizioni giuste”) e quelle più recenti del 1° luglio 2020 inerenti alla nuova Iniziativa Youth Employment Support che, inter alia, dovrebbe rivedere e rafforzare l’Iniziativa Occupazione Giovani (si veda la Comunicazione COM (2020) 276 del 1.07.2020 “Sostegno all’occupazione giovanile: un ponte verso il lavoro per la prossima generazione”).
Le principali indicazioni che emergono dalle Conclusioni del più recente Consiglio Europeo (da porre a confronto con le ipotesi di emendamento alla proposta iniziale sul FSE Plus di cui alla Comunicazione COM (2020)447 del 28.05.2020) sono le seguenti:
• FSE Plus verrà inserito nella rubrica 2 “Coesione, resilienza e valori” del QFP post 2020;
• FSE Plus riunirà in un unico “programma quadro” il FSE, l’Iniziativa Occupazione Giovani, il FEAD (gestiti secondo la modalità concorrente) ed anche EaSI (strumento a sostegno dell’occupabilità e dell’innovazione sociale gestito in maniera diretta ed indiretta);
• il budget complessivo sarà pari a 87.995 milioni di Euro, di cui 87.319 milioni di Euro per la sezione di FSE Plus gestita in regime concorrente (FSE, IOG e FEAD) e 676 milioni di Euro per la sezione in regime di gestione diretta ed indiretta (EaSI);
• FSE Plus sostiene l’Obiettivo “Investimenti a favore dell’occupazione e della crescita” della “politica di coesione” post 2020, ma 175 milioni di Euro delle risorse stanziate per FSE Plus saranno destinate alla cooperazione transnazionale a sostegno di soluzioni innovative in regime di gestione diretta e indiretta (si veda il par. 40 dell’Allegato alle Conclusioni del più recente Consiglio Europeo).
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[1] EUROPEAN COMMISSION (2018), A modern budget for a Union that protects, empowers and defends, COM (2018) 321 final, Brussels 2.05.2018.
[2] Per fortuna, sulla base delle “lezioni dell’esperienza” della terribile crisi sanitaria che ha colpito un po’ tutti i paesi europei a causa del COVID-19, la Commissione ha pensato bene di ridare il rango di programma autonomo al programma Salute. La Commissione, di riflesso, ha ritenuto opportuno riportare a una dimensione più tradizionale e ragionevole anche il Fondo Sociale Europeo Plus 2021-2027 e, quindi, di avanzare delle richieste di modifica alla proposta di regolamento iniziale contemplata nella Comunicazione COM (2018)382 del 30.05.2018.
Per una presentazione sintetica del FSE Plus come emerge dalla Comunicazione della Commissione COM (2018)382 si rimanda a: BONETTI A. (2019), Il Fondo Sociale Europeo nella programmazione 2021-2027, Centro Studi FUNDS FOR REFORMS LAB; Factsheet 1/2019.
Sulle nuove proposte inerenti al FSE Plus si veda la Comunicazione della Commissione COM (2020)447; su quelle inerenti al programma Salute 2021-2027 si veda la Comunicazione della Commissione COM (2020)405.
[3] La Comunicazione COM (2020)14 “Un’Europa sociale forte per transizioni giuste”, in pratica, avrebbe dovuto definire “la via da seguire in vista di un piano di azione per attuare il Pilastro Europeo dei Diritti sociali” (v. p. 4) e, infatti, riporta in allegato una autentica tabella di marcia per la Commissione. Sfortunatamente, la maledetta pandemia di COVID-19, che sta flagellando ormai il mondo intero, sta rallentando moltissimo il varo da parte della Commissione di nuove iniziative volte a rafforzare la dimensione sociale del mercato unico.