«The road to the free market was opened and kept open
by an enormous increase in continuous,
centrally organized and controlled interventionism»
Karl Polanyi – The Great Transformation:
The Political and Economic Origins of Our Time (1944)
1. Come già rimarcato nel post dello scorso 25 aprile, la Comunicazione COM(2025) 163 e la collegata Comunicazione che reca la proposta di emendamenti a FESR, Fondo di Coesione e Just Transition Fund per dare corso alla proposta di “modernizzazione” della politica di coesione sono intese, in primo luogo, a rivedere ulteriormente disposizioni e tempistica del processo di “riesame intermedio” dei Programmi di cui all’art. 18 del Reg. (UE) 2021/1060 (Regolamento sulle Disposizioni Comuni – RDC). [1]
2. Le due Comunicazioni, rilasciate il 1° aprile scorso, prevedono la possibilità di protrarre il processo di “riesame intermedio” ex art. 18 del RDC al fine di allineare gli obiettivi di politica economica dei Programmi cofinanziati da FESR, Fondo di Coesione e Just Transition Fund a quelli generali dell’UE nella fase corrente. [2]
A tal fine si prevede l’introduzione di nuovi Obiettivi Specifici (nell’ambito di Priorità dedicate), che fanno riferimento a cinque ambiti di policy prioritari e due complementari, direttamente funzionali a:
• la fabbricazione e lo sviluppo della produzione di tecnologie strategiche critiche della Strategic Technologies for Europe Platform (STEP) ex Reg. (UE) 2024/795, di tecnologie dual use che possano rafforzare la capacità di difesa dell’UE e al perseguimento degli obiettivi dei tre pilastri dell’Iniziativa Competitiveness Compass (bussola per la competitività) varata il 29 gennaio u.s. (si veda la figura che segue);
• contrastare alcune problematiche che si sono andate esacerbando negli anni recenti (accesso ad alloggi a prezzi sostenibili; abbandono delle aree territoriali più fragili, problemi di scarsità della disponibilità di acqua per usi civili ed anche per le coltivazioni e per gli usi industriali). [3]
Fig. 1 – Blocco legislativo della proposta di “modernizzazione” della politica di coesione
che interessa FESR, Fondo di Coesione e Just Transition Fund
3. Questo post si concentra sul policy field Alloggi a prezzi accessibili, associato all’omonima Iniziativa (Affordable housing plan) ampiamente enfatizzata nelle Linee Guida politiche per la Commissione 2024-2029, Iniziativa la cui presentazione è programmata per il I trimestre del prossimo anno. [4]
La figura che segue sintetizza le quattro finalità della proposta di “modernizzazione” per questo ambito di policy, una delle quali responsabilizza direttamente le Autorità Locali (segnatamente le Autorità Urbane).
Fig. 2 – Le finalità operative dell’ambito di policy Affordable housing
della proposta di “modernizzazione” della politica di coesione
4. Come avevo già evidenziato nel post del 20 aprile scorso, per il policy field Alloggi a prezzi accessibili (Affordable housing), a cui si può associare un altro elemento rilevante della Comunicazione COM(2025) 163 – il rilancio dell’Iniziativa New European Bauhaus (NEB) – sono previsti tre nuovi OS, ma di fatto si tratta dello stesso OS incluso in tre diversi Obiettivi di Policy (OP) dei Fondi Strutturali. Questo elemento di indeterminatezza è stato anche rimarcato dalla Corte dei Conti Europea nella “Opinion 2/2025” sulla proposta di “modernizzazione”, rilasciata il 6 maggio scorso su richiesta del Parlamento Europeo, che ha posto in luce alcuni aspetti molto critici (si vedano i punti 20 e 21 della “Opinion 2/2025”):
• le indicazioni su Affordable housing non sono basate su alcuna gap analysis che consenta di identificare le maggiori problematiche specifiche da affrontare;
• non viene specificato né quale tipo di alloggi sarà realizzato, né quali siano, nel dettaglio, i gruppi target di riferimento;
• non viene adeguatamente considerato il rischio che gli investimenti vadano a favorire soprattutto i proprietari e ad alimentare alcune distorsioni di mercato – quali la crescente tendenza dei proprietari a trasformare abitazioni a lungo termine in locazioni temporanee e a breve termine – che stanno incancrenendo la crisi abitativa. [5]
5. In questa luce la prosopopea con cui la Commissione enfatizza il fatto che per la prima volta interviene per affrontare la dilagante crisi abitativa è del tutto fuori luogo. L’intervento pubblico serve per sanare distorsioni di mercato (approccio tradizionale di politica economica) e anche per creare nuovi mercati (approccio “mission oriented” della politica economica, recentemente rilanciato dall’economista Mariana Mazzucato riprendendo gli insegnamenti di alcuni grandi pensatori del Novecento – su tutti Karl Polanyi, John Maynard Keynes, Joseph Schumpeter e Christopher Freeman – che hanno plasmato il pensiero economico). La Commissione con l’Iniziativa Affordable housing “timbra il cartellino”.
6. Anche se non vi sono indicazioni puntuali, sarei dell’avviso che i tre diversi OS dovrebbero finanziare tipologie di interventi diversi a seconda della natura dell’Obiettivo di Policy di riferimento:
• l’OS 2.11 (incluso nell’OP 2 “Un’Europa più verde”) dovrebbe includere interventi mossi dall’obiettivo precipuo di promuovere ristrutturazioni degli edifici che li rendano più efficienti sotto il profilo energetico (dibattito sulle c.d. “case verdi”) e di contrastare la c.d. “povertà energetica” (si veda la figura che segue);
• l’OS 4.7 (incluso nell’OP 4 “Un’Europa più sociale”) dovrebbe includere interventi di riqualificazione degli edifici (e/o di interi agglomerati abitativi) che siano funzionali a strategie più articolate di valorizzazione culturale dei luoghi ispirate a principi e direttrici dell’Iniziativa NEB;
• l’OS 5.3 (inserito nell’OP 5 di sostegno alla progettazione territoriale integrata) dovrebbe includere interventi di riqualificazione degli edifici e/o di interi agglomerati abitativi inclusi in delle strategie integrate di sviluppo locale ex art. 28 del Reg. (UE) 2021/1060. [6]
Fig. 3 – Gli Obiettivi Specifici dell’ambito di policy Affordable housing
che si potrebbero inserire nei Programmi FESR 2021-2027
7. Non è affatto chiaro se sarà così o no. A tutti i nuovi OS della proposta di “modernizzazione” sono associati dei pertinenti indicatori comuni di realizzazione e di risultato.
Nel caso dei tre OS dell’ambito di policy in parola vengono associati sempre gli stessi indicatori di realizzazione e di risultato.
Questo significa che è assolutamente necessario che la Commissione chiarisca presto:
• se le Autorità di Programma siano vincolate a scegliere uno solo dei tre possibili Obiettivi Specifici;
• se ai tre diversi Obiettivi Specifici siano associabili tipologie diverse di intervento (tipologie diverse di alloggi).
8. Al fine di chiarire meglio i dubbi qui esposti e anche il possibile approccio di politica economica, nella tavola sinottica inserita nella figura che segue, per ciascuno dei tre OS richiamo sia le possibili problematiche specifiche da affrontare, che i riferimenti strategici nel quadro normativo e di policy dell’UE. E’ nell’ordine delle cose che l’obiettivo principale è quello di contenere il rischio di un aumento del numero di senzatetto e/o delle occupazioni abusive degli alloggi (questione che ha anche implicazioni di ordine pubblico). Ciò detto, a seconda dell’OS, a questo elemento problematico si possono associare altre aree critiche di intervento (altri problemi da affrontare).
Fig. 4 – Gli Obiettivi Specifici dell’ambito di policy Affordable housing:
aree critiche di intervento e riferimenti operativi
9. Utili indicazioni sui possibili contenuti concreti dei nuovi OS si possono trarre dall’esame del Regolamento sul Fondo Sociale per il Clima (Reg. (UE) 2023/955).
Il Fondo Sociale per il Clima (FSC) dovrà essere attuato sulla base di un Piano Sociale per il Clima (PSC) – uno strumento di programmazione che per diversi aspetti riecheggia il “modello PNRR” – che tutti gli Stati Membri si sono impegnati a presentare alla Commissione entro il 30 giugno di quest’anno.
10. Questo significa che, qualora le Autorità di Programma inserissero uno degli OS legati a questa Iniziativa, dovrebbero tenere anche conto del PSC nazionale. Questo vale, in particolare, se gli interventi saranno in primo luogo intesi a sostenere le famiglie per contrastare “povertà energetica” e per finanziare lavori di ristrutturazione volti a recepire i nuovi requisiti della Direttiva (UE) 2024/1275 del 24 aprile 2024 sulla prestazione energetica nell’edilizia, ossia sulle c.d. “case verdi” (Energy Efficiency Buiilding Directive). [7]
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[1] Avrò il piacere di illustrare l’ulteriore revisione del processo di “riesame intermedio” dei Programmi 2021-2027 ex proposta di “modernizzazione” nel corso del webinar della Fondazione IFEL Revisione di medio termine (MTR) 2021-2027: proposta della Commissione COM (2025) 123 final 2025/0084 (COD), che si terrà il prossimo 29 maggio alle 11.30.
Ringrazio la Fondazione IFEL per l’invito e ricordo che, recentemente, ha elaborato su questi temi e sulle prospettive della politica di coesione nel periodo post 2027 due utili position paper:
• nuovo bilancio UE e riforma della politica di coesione, aprile 2025;
• bussola per la coesione territoriale, maggio 2025.
[2] In questo post si richiamano solo le possibili modifiche della struttura dei Programmi, in particolare dei Programmi FESR, sulla base del Reg. (UE) 2024/795. Il «Regolamento STEP» dispone anche delle possibili modifiche (non vincolanti) dello stesso percorso di “riesame intermedio” e delle relative scadenze (in merito si vedano, su questo blog, i post di luglio e agosto 2024).
Preme evidenziare che la Comunicazione COM (2025) 163 richiama anche una modifica del Regolamento STEP intesa a introdurre un quarto cluster di tecnologie strategiche STEP. In effetti, la Comunicazione COM (2025) 188 del 22 aprile sugli investimenti relativi alla difesa (e all’implementazione del Piano ReArm Europe) propone di modificare vari Regolamenti per finanziare questi investimenti, fra cui appunto, quello sulla STEP. Il quarto cluster è battezzato “tecnologie per il settore della difesa” (“defence technologies”). Va capito se questo nuovo settore della STEP si può far corrispondere al nuovo OS 1.7 Potenziare le capacità industriali per promuovere le tecnologie dual use e di difesa o no.
[3] La proposta di “modernizzazione” della politica di coesione si caratterizza per diversi elementi controversi. Si può ampiamente opinare, in particolare, sull’uso del termine “modernizzazione”.
La proposta, non a caso, è stata oggetto di aspre e condivisibili critiche da parte della Corte dei Conti Europea in una “opinione” rilasciata il 6 maggio scorso (Opinion 2/2025 del 30.04.2025, pubblicata sul portale il 6.05.2025).
[4] La Commissione ha aperto, il 7 maggio scorso, una consultazione pubblica su questa Iniziativa. Si possono inviare dei contributi fino al prossimo 4 giugno.
L’Iniziativa verrà presentata solo nel I trimestre del 2026.
[5] Questi rischi, invece, sono stati giustamente enfatizzati dal Comitato delle Regioni nella recente Proposta di parere “Il ruolo delle città e delle regioni nel piano europeo per gli alloggi a prezzi accessibili”, approvata nel corso della 166° seduta plenaria del 14 e 15 maggio scorso.
[6] L’Iniziativa New European Bauhaus (NEB), come già evidenziato nel post del 25.02.2023, anche se formalmente presentata dalla Commissione Europea il 18 Gennaio 2021, muove dal Discorso sullo Stato dell’Unione pronunciato dalla Presidente della Commissione von der Leyen di fronte al Parlamento Europeo il 16 Settembre 2020. L’Iniziativa NEB si lega fortemente all’Iniziativa Ondata di ristrutturazioni. In occasione della verifica annuale sullo Stato dell’Unione del 2021, la Commissione ha confermato la centralità dell’Iniziativa rilasciando una Comunicazione sulla NEB in cui questa viene descritta come “un progetto di speranza e di lungo termine, che conferisce una dimensione culturale e creativa al Green Deal europeo al fine di rafforzare l’innovazione sostenibile, la tecnologia e l’economia”. Si veda: European Commission; New European Bauhaus. Beautiful, sustainable, together; COM(2021) 573 del 15.09.2021.
L’Iniziativa NEB, pertanto, potrebbe parimenti favorire, su scala locale e non solo, la promozione e la realizzazione di autentiche forme di Public Private People Partnership in cui le persone comuni e i corpi sociali intermedi abbiano più rilevanza che non nel passato rispetto agli amministratori locali.
Fig. 5 – Valori e principi guida dell’Iniziativa New European Bauhaus
[7] Il Fondo Sociale per il Clima, come indica chiaramente l’art. 3 del Reg. (UE) 2023/955 del 10 maggio 2023, include, fondamentalmente, tre tipologie di interventi:
• sostegno diretto temporaneo al reddito e misure e investimenti intesi ad aumentare l’efficienza energetica degli edifici;
• sostegno alla decarbonizzazione del riscaldamento e del raffrescamento degli edifici, compresa l’integrazione negli edifici della produzione di energia innovabile e lo stoccaggio di tale energia;
• sostegno a un migliore accesso alla mobilità e ai trasporti a zero e a basse emissioni.
La Commissione ha rilasciato il 5 marzo 2025 le Linee Guida sul FSC (Comunicazione C(2025) 881 “Guidance on the Social Climate Fund”).