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Proposta di modernizzazione della politica di coesione e revisione dei Programmi FESR

La Comunicazione-quadro COM(2025) 163 “A modernised Cohesion Policy: the Mid Term Review”, rilasciata dalla Commissione il 1° aprile scorso per “modernizzare” la politica di coesione, indirizza le proposte/richieste di riprogrammazione di FESR e Fondo di Coesione su due gruppi di ambiti di policy (policy field): (i) ambiti di policy prioritari; (ii) ambiti di policy complementari.
Il post rimarca che il principale obiettivo concreto della proposta di “modernizzazione” è quello di rivedere ulteriormente il processo di “riesame intermedio” dei Programmi di cui all’art. 18 del Reg. (UE) 2021/1060 e fornisce una prima introduzione ai nuovi Obiettivi Specifici (OS) – inclusi gli Obiettivi Specifici 1.6 e 2.9 già introdotti dal Reg. (UE) 2024/795 sulla Strategic Technologies for Europe Platform (STEP) – associati ai cinque policy field prioritari.

Proposta di modernizzazione della politica di coesione, autonomia militare dell’UE e Competitiveness Compass

Il 1° aprile scorso la Commissione ha presentato un pacchetto legislativo inteso a “modernizzare” la politica di coesione. Il post illustra la Comunicazione-quadro COM(2025) 163 “A modernised Cohesion Policy: the Mid Term Review” con lo scopo di evidenziare come essa sia ampiamente informata a direttrici strategiche e interventi specifici del Competitiveness Compass e del pacchetto di proposte intese a rafforzare difesa militare e, più in generale, “autonomia strategica” dell’UE (si vedano il Libro Bianco congiunto di Commissione Europea e Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune su Defence Europe Readiness 2030 ex RearmEU, rilasciato lo scorso 19 marzo, e la nuova Iniziativa European Preparedness Union Strategy, presentata dalla Commissione il 26 marzo scorso). Per chiarire meglio il quadro strategico corrente delle politiche europee, il post descrive anche brevemente il progressivo ampliamento delle “transizioni” di riferimento delle politiche pubbliche dell’UE (circoscritte, in fase di elaborazione dei Programmi 2021-2027, alle “transizioni gemelle”).

Attivatori del Competitiveness Compass e dibattito sul Quadro Finanziario Pluriennale dell’UE 2028-2034

Il post, muovendo da una breve analisi dei c.d. “attivatori” del Competitiveness Compass (bussola per la competitività presentata dalla Commissione il 29 gennaio 2025), rimarca che tale Iniziativa è destinata a segnare ampiamente il dibattito sulle politiche dell’UE post 2027 e anche la stessa struttura del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) dell’UE per il periodo 2028-2034.
Infatti, la Comunicazione della Commissione COM(2025) 46 (“The road to the next MultiAnnual Financial Framework”), che reca le prime proposte di massima sul nuovo QFP, prevede di fatto tre cluster di spese, fra cui il Fondo per la Competitività richiamato a più riprese nella Comunicazione sulla bussola per la competitività: (i) un cluster basato su Piani nazionali con riforme e investimenti chiave (questi Piani, ovviamente, riecheggiano i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza); (ii) un cluster coincidente con il Fondo per la Competitività; (iii) un cluster inteso a rafforzare l’azione esterna dell’Unione.

Gli interventi dei Fondi Strutturali per sostenere innovazione e competitività produttiva e i mutamenti della politica industriale europea

Il presente post è inteso a rimarcare che gli interventi dei PR FESR 21-27 per sostenere innovazione e competitività dei sistemi produttivi sono quelli per i quali, nei prossimi anni, si potrebbe registrare un autentico turn around, a causa dei poderosi mutamenti, già esperiti e attesi, della politica industriale dell’UE, che hanno già condizionato ampiamente la politica industriale italiana. Fra questi spicca l’Iniziativa sulle Strategic Technologies for Europe Platform – STEP.
A maggior ragione sembrano destinate a influenzare la politica industriale di Stati Membri e Regioni le proposte del Rapporto Draghi (settembre 2024) e la nuova Iniziativa Competitiveness Compass presentata in prima persona dalla presidente von der Leyen il 29 gennaio scorso.
I Programmi Regionali FESR 2021-2027, pertanto, potrebbero cambiare anche dopo la conclusione del “riesame intermedio” – da Regolamento generale sui Fondi Strutturali fissata al 31 marzo p.v. – a causa del Competitiveness Compass.

Mid Term Review dei Programmi Regionali FESR 2021-2027. La verifica della coerenza esterna dell’Obiettivo di Policy 1 su ricerca, innovazione e digitalizzazione

Il breve articolo propone una traccia per una analisi della coerenza esterna dell’Obiettivo di Policy 1 dei Programmi Regionali FESR 2021-2027 rispetto agli strumenti agevolativi nazionali a sostegno di R&S, innovazione e competitività del sistema produttivo. Per amor di completezza, tale analisi include anche l’Obiettivo Specifico 2.6 Economia circolare, dal momento che vi possono essere inseriti interventi intesi a rafforzare la propensione delle imprese al riuso di input produttivi e materiali di scarto.
L’analisi, assolutamente preliminare, evidenzia che gli Obiettivi Specifici dei PR FESR rispetto ai quali sono disponibili più strumenti alternativi di intervento sono l’OS 1.3 e anche l’OS 2.6 per l’ampio consolidamento, anche sull’abbrivio del Green Deal europeo e poi di REPowerEU, di strumenti che sostengono l’efficientamento energetico dei processi produttivi (si pensi in particolare al Piano Transizione 5.0 e al Fondo per la Transizione industriale, ambedue incardinati nel PNRR) e, più in generale, il loro greening e la propensione al riuso di input produttivi e scarti di lavorazione (si pensi alla Sezione tutela ambientale dei Contratti di Sviluppo, alla Nuova Sabatini Green, operativa dal 2023, e anche, di nuovo, al Fondo per la Transizione industriale).

Appunti 30.01.2025 – Competitiveness Compass

Il post rimarca che il Competitiveness Compass è destinato a segnare ampiamente il dibattito sulle politiche dell’UE post 2027. Peraltro, la sua portata strategica è tale che alcuni indirizzi andrebbero già presi in considerazione nell’ambito del riesame intermedio dei Programmi 2021-2027 cofinanziati dai Fondi Strutturali, di cui all’art. 18 del Reg. (UE) 2021/1060. In particolare, si profila una rilevante pertinenza del IV blocco dei c.d. “enablers” del Competitiveness Compass (blocco “Skills and Quality Jobs”) rispetto alla Priorità 1 “Occupazione” dei Programmi Regionali cofinanziati da FSE Plus e rispetto al Programma Nazionale Giovani, Donne e Lavoro.

Il riesame intermedio dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali e la verifica in itinere del rispetto delle condizioni abilitanti

Il post evidenzia che nel corso dell’imminente riesame intermedio dei Programmi andrebbero riesaminate anche le c.d. condizioni abilitanti.
Infatti, anche laddove i criteri di valutazione delle condizioni abilitanti risultassero tutti rispettati al momento dell’approvazione di un dato Programma da parte della Commissione, i cambiamenti tecnologici incessanti della fase attuale, lo stato di “permanent crisis” che attanaglia il vecchio continente, i cambiamenti nelle priorità di politica economica – a livello europeo e nazionale – e, soprattutto, quelli legislativi, implicano l’esigenza di monitorare costantemente il rispetto dei criteri di valutazione.
In estrema sintesi, il riesame intermedio dei Programmi, dovrebbe essere preceduto logicamente dalla verifica della sussistenza, nella fase attuale, delle condizioni abilitanti, tenendo conto di: (i) modifiche nel quadro legislativo; (ii) modifiche nelle condizioni di contesto; (iii) stato di attuazione dei “piani di settore” intesi a garantire il rispetto delle condizioni abilitanti.

Il riesame intermedio dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali e la valutazione delle politiche pubbliche

Il post propone una riflessione sull’utilità della valutazione per un riesame intermedio dei Programmi davvero pertinente.
La Commissione ha rimarcato in diversi incontri pubblici che gli elementi di analisi disposti dall’art. 18 del Reg. (UE) 2021/1060 sul riesame intermedio non implicano l’esigenza di una autentica valutazione intermedia dei Programmi e che non è neanche richiesto di contrattualizzare dei valutatori indipendenti. Tuttavia, esaminando con cura l’art. 18 emerge chiaramente che, di fatto, una valutazione di medio termine dei Programmi (anche se “leggera” come raccomandato dalla Commissione), sarebbe senz’altro auspicabile.

Il 2025 sarà ricordato come “un anno vissuto pericolosamente” dalle Autorità di Gestione dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali

Il post illustra le principali scadenze strategiche del 2025 per i Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali. Due di queste – la presentazione da parte dell’Autorità di Gestione della valutazione sul riesame intermedio dei Programmi entro il 31 marzo e la verifica del rispetto della clausola di disimpegno automatico (“N+3”) entro il 31 dicembre – sono ampiamente attenzionate da tempo (anche per il fatto che sono previste dalla base regolamentare dei Fondi Strutturali).
La terza scadenza – che si dovrebbe collocare nel periodo maggio – giugno 2025 – riguarda la Commissione e concerne la presentazione delle proposte ufficiali sul Quadro Finanziario Pluriennale post 2027 e sui nuovi strumenti di finanziamento dell’UE.

Appunti 30.12.2024 – La dimensione urbana della politica di coesione 2021-2027

Il post illustra la dimensione urbana nella politica di coesione 2021-2027, tenendo conto dell’evoluzione del dibattito a livello UE su politiche per la città e Agenda Urbana Europea.
Nel gergo dell’UE, l’Agenda Urbana Europea concerne il consolidamento del c.d. “acquis urban”, da intendersi come il quadro di conoscenze e di buone pratiche in materia di politiche urbane, ossia il substrato su cui elaborare migliori strategie di Sviluppo Urbano Sostenibile (nella programmazione FESR 2021-2027 è sostenuta dall’Iniziativa Urbana Europea (IUE) di cui all’art. 12 del Regolamento su FESR e Fondo di Coesione). Essa è anche sostenuta dal Programma di Cooperazione interregionale URBACT nell’ambito della Cooperazione Territoriale Europea.