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L’Iniziativa Affordable housing e la recente proposta di modernizzazione della politica di coesione

La Comunicazione COM(2025) 163 del 1° aprile scorso (proposta di “modernizzazione” della politica di coesione) annovera diversi ambiti di policy di riferimento per le modifiche dei Programmi cofinanziati dal FESR nell’ambito del processo di “riesame intermedio” di cui all’art. 18 del Reg. (UE) 2021/1060.
Uno di questi affronta il problema, sempre più grave nelle aree urbane e non solo, delle difficoltà che incontrano giovani e intere famiglie nel trovare un alloggio decoroso a prezzi accessibili.
Questo policy field è uno di quelli caratterizzanti il programma di “legislatura europea” della Commissione insediata il 1° dicembre scorso ed è programmato per il I trimestre del 2026 l’avvio di una Iniziativa ad hoc (Affordable housing plan). Tale Iniziativa, di fatto, viene anticipata dalla proposta di “modernizzazione” ex COM(2025) 163. Per ora, tuttavia, mancano indicazioni chiare sia su quali tipologie di intervento verranno effettivamente finanziate, che su come si potranno modificare i Programmi FESR. La proposta, infatti, associa all’ambito di policy Affordable housing tre diversi Obiettivi Specifici, ma questi, di fatto, hanno tutti lo stesso nome e sono tutti corredati dallo stesso set di indicatori di realizzazione e di risultato.

Gli incentivi per la modifica dei Programmi FESR della recente proposta di modernizzazione della politica di coesione: le critiche della Corte dei Conti Europea

La proposta di “modernizzazione” della politica di coesione che la Commissione ha presentato il 1° aprile scorso (si vedano la Comunicazione COM(2025) 163 e le altre complementari) può incidere ampiamente su contenuti e tempistica del processo di “riesame intermedio” dei Programmi dell’art. 18 del Reg. (UE) 2021/1060. La proposta si caratterizza per diversi elementi controversi; non a caso è stata oggetto di aspre e condivisibili critiche da parte della Corte dei Conti Europea (ECA) in una “opinione” rilasciata il 6 maggio scorso.
Questo breve articolo si concentra sulle critiche della magistratura contabile europea alle agevolazioni condizionate introdotte per incentivare le Autorità di Programma a dare corso a un “riesame intermedio” ampiamente coerente con le indicazioni top down della Commissione sulle nuove priorità strategiche della politica economica europea da includere nella programmazione dei Fondi Strutturali.

Le agevolazioni per resuscitare il “riesame intermedio” dei Programmi FESR della recente proposta di modernizzazione della politica di coesione

La Comunicazione COM(2025) 163 del 1° aprile scorso (proposta di “modernizzazione” della politica di coesione) può incidere ampiamente su contenuti e tempistica del processo di “riesame intermedio” dei Programmi dell’art. 18 del Reg. (UE) 2021/1060.
Questo breve articolo si concentra sulle nuove scadenze del “riesame intermedio”, ponendo in luce, in particolare, come esse siano di fatto ancora incerte, dato che sono condizionate al completamento dell’iter legislativo.

Appunti 30.04.2025 – Regolamento STEP, recente proposta di nuove priorità di policy per i Fondi Strutturali e riesame dei Programmi 2021-2027

Gli Appunti illustrano l’influenza sul “riesame intermedio” dei Programmi 21-27cofinanziati dai Fondi Strutturali del «Regolamento STEP» e della Comunicazione A modernised Cohesion Policy: the Mid Term Review intesa, ufficialmente, a favorire una significativa rivisitazione della politica di coesione. A fronte di un obiettivo così ambizioso, questa Comunicazione ha quale concreto fine immediato quello di concedere la possibilità di protrarre il processo di “riesame intermedio” ex art. 18 del Reg. (UE) 2021/1060 al fine di allineare gli obiettivi di politica economica dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali a quelli generali dell’UE nella fase corrente, tramite l’introduzione di nuovi Obiettivi Specifici (nell’ambito di Priorità dedicate) direttamente funzionali soprattutto allo sviluppo della produzione di tecnologie strategiche critiche della Strategic Technologies for Europe Platform (STEP) ex «Regolamento STEP», di tecnologie dual use che possano rafforzare la capacità di difesa dell’UE e al perseguimento degli obiettivi dei tre pilastri dell’Iniziativa Competitiveness Compass (bussola per la competitività).

Incentivi alla revisione dei Programmi FESR della recente proposta di modernizzazione della politica di coesione

La Comunicazione COM(2025) 163 del 1° aprile scorso e la collegata Comunicazione che reca la proposta di emendamenti a FESR, Fondo di Coesione e Just Transition Fund sono intese a rivedere ulteriormente disposizioni e tempistica del processo di “riesame intermedio” dei Programmi dell’art. 18 del Reg. (UE) 2021/1060. A tale fine le due Comunicazioni prevedono: (i) la possibilità di protrarre il processo di “riesame intermedio” ex art. 18 del RDC al fine di allineare gli obiettivi di politica economica dei Programmi a quelli generali dell’UE nella fase corrente, tramite l’introduzione di nuovi Obiettivi Specifici (nell’ambito di Priorità dedicate) direttamente funzionali soprattutto allo sviluppo della produzione di tecnologie strategiche critiche della Strategic Technologies for Europe Platform (STEP) ex Reg. (UE) 2024/795, di tecnologie dual use che possano rafforzare la capacità di difesa dell’UE e al perseguimento degli obiettivi dei tre pilastri dell’Iniziativa Competitiveness Compass (bussola per la competitività); (ii) la possibilità di accedere a delle agevolazioni condizionate e di fruire di semplificazioni per quanto concerne il rispetto dei vincoli di concentrazione tematica. Le agevolazioni condizionate vengono introdotte per rendere conveniente la riallocazione delle risorse dei Programmi ancora non utilizzate sui nuovi Obiettivi Specifici (OS) sugli ambiti di policy della proposta di “modernizzazione”.

Proposta di modernizzazione della politica di coesione e revisione dei Programmi FESR

La Comunicazione-quadro COM(2025) 163 “A modernised Cohesion Policy: the Mid Term Review”, rilasciata dalla Commissione il 1° aprile scorso per “modernizzare” la politica di coesione, indirizza le proposte/richieste di riprogrammazione di FESR e Fondo di Coesione su due gruppi di ambiti di policy (policy field): (i) ambiti di policy prioritari; (ii) ambiti di policy complementari.
Il post rimarca che il principale obiettivo concreto della proposta di “modernizzazione” è quello di rivedere ulteriormente il processo di “riesame intermedio” dei Programmi di cui all’art. 18 del Reg. (UE) 2021/1060 e fornisce una prima introduzione ai nuovi Obiettivi Specifici (OS) – inclusi gli Obiettivi Specifici 1.6 e 2.9 già introdotti dal Reg. (UE) 2024/795 sulla Strategic Technologies for Europe Platform (STEP) – associati ai cinque policy field prioritari.

Proposta di modernizzazione della politica di coesione, autonomia militare dell’UE e Competitiveness Compass

Il 1° aprile scorso la Commissione ha presentato un pacchetto legislativo inteso a “modernizzare” la politica di coesione. Il post illustra la Comunicazione-quadro COM(2025) 163 “A modernised Cohesion Policy: the Mid Term Review” con lo scopo di evidenziare come essa sia ampiamente informata a direttrici strategiche e interventi specifici del Competitiveness Compass e del pacchetto di proposte intese a rafforzare difesa militare e, più in generale, “autonomia strategica” dell’UE (si vedano il Libro Bianco congiunto di Commissione Europea e Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune su Defence Europe Readiness 2030 ex RearmEU, rilasciato lo scorso 19 marzo, e la nuova Iniziativa European Preparedness Union Strategy, presentata dalla Commissione il 26 marzo scorso). Per chiarire meglio il quadro strategico corrente delle politiche europee, il post descrive anche brevemente il progressivo ampliamento delle “transizioni” di riferimento delle politiche pubbliche dell’UE (circoscritte, in fase di elaborazione dei Programmi 2021-2027, alle “transizioni gemelle”).

Attivatori del Competitiveness Compass e dibattito sul Quadro Finanziario Pluriennale dell’UE 2028-2034

Il post, muovendo da una breve analisi dei c.d. “attivatori” del Competitiveness Compass (bussola per la competitività presentata dalla Commissione il 29 gennaio 2025), rimarca che tale Iniziativa è destinata a segnare ampiamente il dibattito sulle politiche dell’UE post 2027 e anche la stessa struttura del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) dell’UE per il periodo 2028-2034.
Infatti, la Comunicazione della Commissione COM(2025) 46 (“The road to the next MultiAnnual Financial Framework”), che reca le prime proposte di massima sul nuovo QFP, prevede di fatto tre cluster di spese, fra cui il Fondo per la Competitività richiamato a più riprese nella Comunicazione sulla bussola per la competitività: (i) un cluster basato su Piani nazionali con riforme e investimenti chiave (questi Piani, ovviamente, riecheggiano i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza); (ii) un cluster coincidente con il Fondo per la Competitività; (iii) un cluster inteso a rafforzare l’azione esterna dell’Unione.

Il riesame intermedio dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali e la verifica in itinere del rispetto delle condizioni abilitanti

Il post evidenzia che nel corso dell’imminente riesame intermedio dei Programmi andrebbero riesaminate anche le c.d. condizioni abilitanti.
Infatti, anche laddove i criteri di valutazione delle condizioni abilitanti risultassero tutti rispettati al momento dell’approvazione di un dato Programma da parte della Commissione, i cambiamenti tecnologici incessanti della fase attuale, lo stato di “permanent crisis” che attanaglia il vecchio continente, i cambiamenti nelle priorità di politica economica – a livello europeo e nazionale – e, soprattutto, quelli legislativi, implicano l’esigenza di monitorare costantemente il rispetto dei criteri di valutazione.
In estrema sintesi, il riesame intermedio dei Programmi, dovrebbe essere preceduto logicamente dalla verifica della sussistenza, nella fase attuale, delle condizioni abilitanti, tenendo conto di: (i) modifiche nel quadro legislativo; (ii) modifiche nelle condizioni di contesto; (iii) stato di attuazione dei “piani di settore” intesi a garantire il rispetto delle condizioni abilitanti.

Il riesame intermedio dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali e la valutazione delle politiche pubbliche

Il post propone una riflessione sull’utilità della valutazione per un riesame intermedio dei Programmi davvero pertinente.
La Commissione ha rimarcato in diversi incontri pubblici che gli elementi di analisi disposti dall’art. 18 del Reg. (UE) 2021/1060 sul riesame intermedio non implicano l’esigenza di una autentica valutazione intermedia dei Programmi e che non è neanche richiesto di contrattualizzare dei valutatori indipendenti. Tuttavia, esaminando con cura l’art. 18 emerge chiaramente che, di fatto, una valutazione di medio termine dei Programmi (anche se “leggera” come raccomandato dalla Commissione), sarebbe senz’altro auspicabile.