L’onda lunga della STEP e il riesame intermedio dei Programmi FESR come test per sperimentare la Place-Based Industrial Policy

Il post propone di impostare il riesame dei Programmi FESR come sperimentazione di una Place-Based Industrial Policy ancorata alle tecnologie strategiche critiche della STEP.
Tale sperimentazione dovrebbe tenere conto dei rischi economici, politici e amministrativi che potrebbero minare la “readiness” dei “territori regionali” e, di riflesso, l’efficacia di medio e lungo termine delle scelte strategiche di riprogrammazione e del fatto che tali rischi sono ampiamente condizionati dalla natura particolare delle tecnologie strategiche critiche, che sono tecnologie molto avanzate e richiedono competenze fortemente specifiche, ma anche caratterizzata da un “ciclo di vita del prodotto” alquanto breve e dalle caratteristiche molto particolari richieste ai progetti finanziati a valere delle nuove azioni dei Programmi intese a sostenere gli obiettivi della STEP.

Gli strumenti di politica industriale funzionali ad una Place-Based Industrial Policy

Il post, muovendo dall’analisi della recente pubblicazione dell’OCSE sulla Place-Based Industrial Policy (PBIP), propone dei suggerimenti su quali strumenti di politica industriale si possano considerare più funzionali a una PBIP. Tra questi si possono annoverare solo quegli strumenti – diretti e indiretti (quali le politiche formative di accompagnamento) – per i quali è possibile ipotizzare: (i) una suddivisione di responsabilità fra più livelli di governo (questa non è possibile per la politica commerciale in senso stretto e anche per le politiche di regolamentazione delle condizioni di concorrenzialità); (ii) un capillare coinvolgimento nei processi di identificazione dei fabbisogni di intervento e anche dei migliori strumenti di intervento degli stakeholder locali, in primis organismi di ricerca, imprese e associazioni dei lavoratori.

«Regolamento STEP» sulle tecnologie strategiche critiche, riesame dei Programmi FESR e tratti caratteristici di una Place-Based Industrial Policy proposti dall’OCSE

Nell’ultimo decennio diversi autori hanno colto e commentato i molteplici segnali, su scala mondiale, di una rinascita della politica industriale (o meglio, di una rinascita della politica industriale attiva intesa a indirizzare l’evoluzione della struttura produttiva). Questi segnali sono evidenti, specialmente nell’ultimo quinquennio, anche esaminando le politiche pubbliche dell’UE. Va aggiunto che per l’UE, data la ristrettezza del bilancio pubblico europeo, l’attivismo sul fronte delle nuove politiche industriali potrebbe andare a discapito della politica di coesione (politica regionale europea), come evidenziano chiaramente il Reg. (UE) 2024/795 sulla «STEP» e la proposta di “modernizzazione” della politica di coesione della Commissione del 1° aprile 2025. Nei prossimi mesi si tratterà, pertanto, di combinare al meglio gli elementi peculiari delle nuove politiche industriali europee e della politica di coesione. A tal fine il post presenta i principali take-aways della recente pubblicazione dell’OCSE sulla Place-Based Industrial Policy.

Regolamento STEP sulle “tecnologie strategiche critiche” e “riesame intermedio” dei Programmi FESR: alcuni rischi

Il post rimarca che un riesame dei Programmi cofinanziati dal FESR informato al “Regolamento STEP” comporta non solo interessanti opportunità per le Autorità di Gestione dei Programmi e per il tessuto produttivo, ma anche dei rischi rilevanti. Tali rischi sono riconducibili alle caratteristiche fortemente idiosincratiche (e avanzate) delle tecnologie STEP e ad alcuni fattori endemici di debolezza del sistema produttivo nazionale. In particolare, va rammentato che il “Regolamento STEP” richiede che i progetti dovranno collocarsi al vertice della scala di misurazione dei contenuti innovativi di tecnologie e prodotti denominata Technology Readiness Level (TRL). Essi, quindi, dovranno parimenti prevedere un “time-to-market” alquanto ristretto.

Investimenti dell’UE nel settore della difesa e proposta di un nuovo cluster di tecnologie strategiche critiche della STEP

Il post presenta la Comunicazione COM(2025) 188 intesa a migliorare il coordinamento dei fondi europei per il settore della difesa.
Questa proposta modifica il Reg. (UE) 2024/795 sulla Strategic Technologies for Europe Platform (STEP), dato che invita a inserire un quarto cluster della STEP – “tecnologie per il settore della difesa” – per finanziare tecnologie già previste dal Joint White Paper for European Defence Readiness 2030 (JOIN(2025) 120 del 19.03.2025) e dalla collegata proposta di Regolamento sul piano di prestiti SAFE (Security Action for Europe) di cui alla Comunicazione COM(2025) 122 del 19.03.2025, approvata in via definitiva dal Consiglio il 27 maggio con il Reg. (UE) 2025/1106.

Riesame intermedio dei Programmi FESR nel 2025: è sempre il «Regolamento STEP» a guidare le danze

Il post illustra il forte legame fra proposta di “modernizzazione” della politica di coesione del 1° aprile scorso e STEP (Strategic Technologies for Europe Platform), rimarcando ancora una volta che anche per il riesame intermedio dei PR FESR che si dovrebbe concludere entro la fine del 2025, sarà il Reg. (UE) 2024/795 sulla STEP a guidare le danze.

Programmi FESR: incentivi all’introduzione di nuovi Obiettivi Specifici della proposta di modernizzazione della politica di coesione e principio di concentrazione tematica

Il post illustra come la disposizione di un cofinanziamento UE al 100% dei nuovi Obiettivi Specifici dei Programmi 21-27 ex “proposta Fitto” di “modernizzazione” della politica di coesione va contro lo spirito di solidarietà dei Fondi Strutturali. Questo, fondamentalmente, per il semplice fatto che indebolisce il principio di concentrazione finanziaria che si fonda, inter alia, sulla differenziazione fra le regioni dei tassi di cofinanziamento dell’UE.

L’Iniziativa Affordable housing e la recente proposta di modernizzazione della politica di coesione

La Comunicazione COM(2025) 163 del 1° aprile scorso (proposta di “modernizzazione” della politica di coesione) annovera diversi ambiti di policy di riferimento per le modifiche dei Programmi cofinanziati dal FESR nell’ambito del processo di “riesame intermedio” di cui all’art. 18 del Reg. (UE) 2021/1060.
Uno di questi affronta il problema, sempre più grave nelle aree urbane e non solo, delle difficoltà che incontrano giovani e intere famiglie nel trovare un alloggio decoroso a prezzi accessibili.
Questo policy field è uno di quelli caratterizzanti il programma di “legislatura europea” della Commissione insediata il 1° dicembre scorso ed è programmato per il I trimestre del 2026 l’avvio di una Iniziativa ad hoc (Affordable housing plan). Tale Iniziativa, di fatto, viene anticipata dalla proposta di “modernizzazione” ex COM(2025) 163. Per ora, tuttavia, mancano indicazioni chiare sia su quali tipologie di intervento verranno effettivamente finanziate, che su come si potranno modificare i Programmi FESR. La proposta, infatti, associa all’ambito di policy Affordable housing tre diversi Obiettivi Specifici, ma questi, di fatto, hanno tutti lo stesso nome e sono tutti corredati dallo stesso set di indicatori di realizzazione e di risultato.

Gli incentivi per la modifica dei Programmi FESR della recente proposta di modernizzazione della politica di coesione: le critiche della Corte dei Conti Europea

La proposta di “modernizzazione” della politica di coesione che la Commissione ha presentato il 1° aprile scorso (si vedano la Comunicazione COM(2025) 163 e le altre complementari) può incidere ampiamente su contenuti e tempistica del processo di “riesame intermedio” dei Programmi dell’art. 18 del Reg. (UE) 2021/1060. La proposta si caratterizza per diversi elementi controversi; non a caso è stata oggetto di aspre e condivisibili critiche da parte della Corte dei Conti Europea (ECA) in una “opinione” rilasciata il 6 maggio scorso.
Questo breve articolo si concentra sulle critiche della magistratura contabile europea alle agevolazioni condizionate introdotte per incentivare le Autorità di Programma a dare corso a un “riesame intermedio” ampiamente coerente con le indicazioni top down della Commissione sulle nuove priorità strategiche della politica economica europea da includere nella programmazione dei Fondi Strutturali.