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I finanziamenti dell’UE per la ricerca in campo sanitario. InfoDay dell’APRE sul programma 2018-2020 della Sfida sociale 1 di Horizon 2020

Il prossimo 15 dicembre si terrà la giornata di lancio dei bandi Horizon 2020 per la Societal Challenge 1 (SC1) del III pilastro di questo Programma che interessa la salute pubblica, i cambiamenti demografici e il benessere delle persone (Societal Challenge 1 “Health, demographic change and wellbeing”). [1]

Immagine ex Pixabay

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La SC1 sostiene la ricerca in campo sanitario ed interessa, quindi la tutela della salute dei cittadini.
Si ricordi che la tutela della salute non rientra nel novero delle politiche di diretta competenza dell’UE. E’ anche per questo motivo che budget e valenza strategica del Programma Health 2014-2020 dell’UE sono inferiori a quelle della SC1 del III pilastro di Horizon 2020. Ne è chiaramente indicativo il fatto che il programma di lavoro per l’anno 2017 di Health 2014-2020 (Salute 2014-2020) ha stanziato poco più di 60,4 Milioni di Euro, mentre per il triennio 2018-2020 per SC1 di Horizon 2020 sono stati resi disponibili per attività di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico circa 2 Miliardi di Euro. [2]

L’InfoDay, organizzato dall’APRE, sarà certamente utile, ma in questo post vorrei ricordare che la Sfida sociale 1 del III pilastro di Horizon 2020 si colloca comunque in un quadro di interventi e strumenti di finanziamento per la ricerca nel settore della tutela della salute e dell’invecchiamento attivo ben più articolato.
Non considerando, per comodità di analisi, gli interventi dei Fondi Strutturali e di Investimento Europeo (Fondi SIE) che possono sostenere direttamente e indirettamente l’avanzamento scientifico e tecnologico nei settori della salute e dell’invecchiamento attivo, direi che comunque si possono individuare tre livelli di politiche/strumenti finanziari con cui l’UE sostiene ricerca e nuove pratiche nel campo sanitario e dell’invecchiamento attivo:

1. la “European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing” (“PEI salute e invecchiamento attivo”). [3]
Il “PEI salute e invecchiamento attivo” (dove PEI sta per Partenariato Europeo per l’Innovazione) non ha un budget dedicato, tant’è che lo stesso portale specifica anche che i finanziamenti possibili di tali piani sono:
• il Programma quadro per la ricerca Horizon 2020;
• il Programma Salute 2014-2020;
• il Piano di Investimenti per l’Europa (il c.d. “piano Juncker”) e quindi il Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (FEIS) ampiamente presentato negli ultimi post.

2. il programma Health 2014-2020;

3. le varie linee di finanziamento che, come spiegherò meglio in successivi articoli brevi, si possono tutte ricondurre ad Horizon 2020 e, quindi, considerare complementari alla SC1 del terzo pilastro di Horizon 2020, fra cui le Joint Programming Initiatives:
Active and Assisted Living (AAL), la cui prossima call annuale è stata annunciata per la fine di febbraio 2018;
More Years Better Lives (MYBL), la cui prossima call annuale dovrebbe essere pubblicata nel periodo febbraio-marzo 2018.

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[1] L’APRE ha organizzato questo InfoDay presso l’Aula Magna dell’Università La Sapienza di Roma.
Segnalo anche il 12 dicembre, organizzato sempre dall’APRE, un utile e interessante convegno inerente il Programma Quadro per la ricerca che sarà attuato dopo Horizon 2020 nella programmazione post 2020. Si terrà presso la sede del CNR a Roma.
[2] Il programma di lavoro 2018-2020 è articolato in tre sezioni (indicate come call) che riporto,a scanso di equivoci, con il loro nome in Inglese:
Call 1. Better health and care, economic growth and sustainable health systems.
Call 2. Digital Transformation in Health and Care.
Call 3. Trusted digital solutions and cybersecurity in Health and Care.

Ai fini della formulazione dei progetti di ricerca da candidare sarà utile tenere conto della recente presentazione (datata 23 novembre) da parte della Commissione dei country reports sullo stato della sanità nei vari paesi membri.

[3] Si tratta, più che altro, di una “piattaforma” di scambio di conoscenze e di buone pratiche inerenti i sei piani di azione fin qui attivati. Tali piani, riportati con il loro nome in Inglese, sono:

  • Adherence to medical plants,
  • Falls prevenction,
  • Frailty and functional decline,
  • Integrated care systems,
  • ICT solutions for independent living,
  • Aged-friendly environment.

 

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