La Misura 7 “Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali” del PSR Lazio 2014-2020

“Nelle zone dell’albero e delle terre migliori,
i contadini hanno resistito anche nei momenti più avversi,
e non si sono stancati di ripiantare viti e ulivi,
riguadagnando un anno quello che avevano perso l’anno prima”
Manlio ROSSI-DORIA (Saggista e
uomo politico italiano, 1905-1988)

Le “operazioni” del PSR Lazio che interessano maggiormente gli Enti Locali

La struttura dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) regionali, come già spiegato nel post “La struttura dei PSR regionali 2014-2020” del 10 maggio scorso, si articola in Priorità strategiche, focus area, Misure, Sottomisure e “Operazioni” (o “interventi”).
Si tratta, pertanto, di Programmi alquanto complessi che annoverano diversi soggetti fra i potenziali “beneficiari”. [1]

poppies-1086135_640Il PSR Lazio attiva tutte le 6 Priorità previste per la politica di sviluppo rurale 2014-2020 della UE, 17 delle 18 focus area (non viene attuata la focus area 5A “Rendere più efficiente l’uso dell’acqua in agricoltura”) e 17 delle 19 Misure attivabili (va ricordato che la Misura 18 interessa solamente la Croazia, entrata nell’UE solo il 1° luglio 2013).
Le “operazioni” del PSR Lazio di maggiore interesse per gli Enti Locali (EE.LL.) sono:
• le “operazioni” della Misura 7 “Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali”,
• le “operazioni” della Misura 19 “Approccio LEADER”, in merito al quale rinvio ai diversi post pubblicati fra febbraio e aprile,
• l’“operazione” 4.3.1 “Miglioramento e ripristino della mobilità rurale e forestale extra-aziendale e punti di abbeveraggio per il bestiame” in merito alla quale rinvio al post “La Sottomisura 4.3 a sostegno della viabilità rurale del Programma di Sviluppo Rurale del Lazio” del 25 maggio scorso.
Nel paragrafo che segue si presentano i principali interventi della Misura 7 del PSR Lazio e si fa un cenno alle condizioni di ammissibilità più rilevanti.

La Misura 7 “Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali”

La Misura 7 dei PSR regionali 2014-2020 è particolarmente rilevante per i potenziali beneficiari pubblici (Comuni e loro Unioni, Consorzi di bonifica, Enti Parco, altri), in quanto gli interventi che interessano soggetti pubblici saranno cofinanziati al 100% (e quindi non metteranno ulteriore pressione sulle dissestate finanze comunali). Questa condizione di particolare vantaggio per gli EE.LL. è prevista anche dalla “operazione” 4.3.1 già richiamata sopra.
La Misura 7 del PSR Lazio è fra quelle maggiormente articolate in sottomisure e “operazioni”. Il PSR Lazio include in questa Misura ben 7 sottomisure e 8 “operazioni”[2].
rural buildingLe “operazioni” che interessano di più gli Enti Locali (EE.LL.) al fine di formulare delle strategie di sviluppo integrate dei loro territori sono:
• la 7.2.1 “Realizzazione, miglioramento e ampliamento di infrastrutture su piccola scala”, che finanzia la realizzazione di investimenti pubblici per migliorare le vie di comunicazione locali dei villaggi rurali, le reti di distribuzione idrica/fognaria e anche gli investimenti nelle energie rinnovabili e nel risparmio energetico;
• la 7.4.1 “Supporto agli investimenti nella creazione, miglioramento o espansione di servizi di base locali per la popolazione rurale” che sostiene di versi tipi di investimento che vanno dai servizi all’infanzia, a servizi di trasporto pubblico, alla realizzazione di punti informativi sugli stessi servizi per la popolazione rurale;
• la 7.5.1 “Investimenti per uso pubblico in infrastrutture ricreative, informazione turistica e infrastrutture turistiche su piccola scala” che prevede tutta una serie di interventi – dai piccoli interventi per migliorare la cartellonistica, al recupero di manufatti rurali e/o storico-culturali – che possono concorrere a potenziare l’attrattività turistica dei luoghi;
• la 7.6.1 “Studi e investimenti finalizzati alla tutela ambientale e alla conservazione della biodiversità”, che prevede specificamente due interventi: (i) studi sulla biodiversità e sulla tutela dell’ambiente, (ii) investimenti per conservazione e valorizzazione della biodiversità e del patrimonio culturale, architettonico e naturale di villaggi e paesaggi rurali e siti di pregio naturale (è questo intervento che interessa specificamente gli EE.LL.);
• la 7.7.1 “Sostegno agli investimenti mirati al trasferimento di attività e di conversione di edifici o altre strutture situate all’interno o nei pressi di insediamenti rurali”. In particolare, vengono finanziati i seguenti interventi: (i) investimenti per la collocazione/ricollocazione di attività già esistenti al fine di migliorare la qualità della vita e i parametri ambientali del territorio interessato; (ii) investimenti necessari per la ristrutturazione/riconversione di fabbricati/impianti limitrofi a un villaggio rurale.

Gli interventi di queste Sottomisure, pertanto, sono potenzialmente molto importanti per gli Enti Locali, ma questi dovranno anche tenere conto delle principali condizioni di ammissibilità:
• le “operazioni” richiamate sopra potranno essere realizzate solo nelle zone C “Aree rurali intermedie” e nelle zone D “Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo”; [3]
• tutte le “operazioni” della Misura 7 richiamate sopra dovranno essere inserite, preferibilmente, nell’ambito di Progetti Pubblici Integrati (PPI). Questa clausola di ammissibilità dei progetti (in alcuni casi vincolante, in altri premiale ai fini della selezione), fortunatamente, dovrebbe porre un freno alla cattiva prassi degli amministratori locali di realizzare investimenti puntuali che sono più utili per creare consenso politico che non per migliorare la qualità della vita delle comunità da loro amministrate. I PPI, infatti, vincolano gli amministratori a formulare dei piani di investimento integrati, secondo una logica di mutua coerenza fra i vari investimenti pubblici.

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[1] Bisogna sempre distinguere con attenzione “beneficiari” e “destinatari finali” delle operazioni di tutti i programmi cofinanziati da Fondi Strutturali e di Investimento Europeo (Fondi SIE).
La distinzione tra destinatari e beneficiari delle “operazioni” è chiarita magistralmente dall’art. 2 del Reg. (UE) N. 1303/2013 sui Fondi dell’UE per le politiche strutturali in questi termini:
– “beneficiario”: un organismo, pubblico o privato e, solo ai fini del Regolamento FEASR e del Regolamento FEAMP, una persona fisica, responsabile dell’avvio o dell’avvio e dell’attuazione delle operazioni; e, nel quadro dei regimi di aiuti di stato… l’organismo che riceve l’aiuto; e, nel quadro degli strumenti finanziari…. l’organismo che attua lo strumento finanziario ovvero, se del caso, il fondo di fondi (art. 2, comma 10);
– “destinatario finale”: una persona fisica o giuridica che riceve sostegno finanziario da uno strumento finanziario (art. 2, comma 12).

[2] In questo post non si esaminano:
• la sottomisura 7.1 in quanto finanzia la stesura dei piani di sviluppo di Comuni e villaggi rurali e dei piani delle aree Natura 2000 e di altri siti ad elevato valore naturalistico;
• la sottomisura 7.3, probabilmente la più importante, in quanto presenta un particolare sistema di gestione, ripreso dall’Accordo di Programma Quadro per la realizzazione del Programma Lazio 30Mega del giugno 2014 tra la Regione Lazio e il Ministero dello Sviluppo Economico. La sottomisura .7.3 è volta a sostenere la diffusione della connettività a banda larga (minimo 30 Mbps) anche nelle aree rurali. Gli interventi, in particolare, interessano i Comuni delle zone C “Aree rurali intermedie” e delle zone D “Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo”, segnatamente quelli che presentano “aree bianche” in cui i players del settore ICT non sono disposti ad investire a condizioni di mercato.

[3] Al momento dell’emanazione degli avvisi pubblici di finanziamento della Regione inerente questi interventi bisognerà verificare con attenzione due aspetti:
• verificare se i Comuni (altri Enti Locali) che intendono presentare Progetti Pubblici Integrati (PPI) hanno già aderito a dei GAL, in quanto vi sono ulteriori criteri di demarcazione fra interventi della Misura 7 attuati nell’ambito dei Piani di Sviluppo Locale (PSL) dei nuovi GAL e interventi attuati nei PPI;
• verificare se sarà già stata pienamente avviata la c.d. “strategia per le aree interne”, strategia “place-based” di respiro nazionale prevista dall’Accordo di Partenariato nazionale. Sono previsti, infatti, ulteriori criteri di demarcazione fra interventi inseriti nei PSL dei nuovi GAL, interventi che si possono inserire nei PPI e interventi da attuare nell’ambito degli Accordi di Programma Quadro (APQ) che saranno lo strumento cardine per l’attuazione della “strategia per le aree interne”. Al momento non è ancora ben chiaro come saranno declinati puntualmente i criteri di selezione, ma certamente questi aspetti saranno puntualmente chiariti negli avvisi di finanziamento relativi alle “operazioni” presentate in questo post.

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