Funding models delle organizzazioni non profit ed europrogettazione

European Parlament

Le organizzazioni non profit italiane per crescere devono migliorare l’approccio strategico ed operativo alla europrogettazione. Questo significa che dovranno conferire una funzione strategica alla europrogettazione, così come hanno fatto negli ultimi 15 anni con il fund raising. Inoltre, dovranno migliorare ulteriormente la capacità di formulare progetti di qualità e capaci di impattare realmente su condizioni di vita materiale e capabilities dei beneficiari.

Europrogettazione e capacità di spesa dei Fondi Strutturali

Shared knowledge

Un rafforzamento della capacità di europrogettazione di tutti gli operatori potrà migliorare la capacità di spesa dei Fondi Strutturali se e solo se:
– si procederà allo scorporo della spesa per investimenti dal calcolo del deficit di spesa delle Pubbliche Amministrazioni,
– si contrasteranno con decisione corruzione e pratiche collusive, che distorcono le modalità di selezione delle proposte progettuali.

La valutazione dei progetti o dei programmi complessi

Il post propone dei suggerimenti per la formulazione del disegno di valutazione di progetti o programmi complessi, ossia caratterizzati da una certa dimensione territoriale e che annoverano più interventi, più gruppi target e più procedure di selezione e attuazione degli interventi ammessi a beneficio. Il messaggio centrale è che, con riferimento ai criteri valutativi efficacia e impatto, il disegno di valutazione può essere compiutamente definito solo una volta effettuata una mappatura articolata e attenta di tipologie di intervento finanziate, dei gruppi target di ogni tipologia di intervento e, non ultimo, di procedure di selezione e attuazione degli interventi finanziati (anche le procedure attuative, infatti, incidono sulla scelta di metodi e strumenti di analisi).

La valutazione dell’impatto dei progetti di sviluppo socio-economico

La valutazione dell’impatto dei progetti di sviluppo socio-economico, siano essi finanziati da Istituzioni pubbliche o da Fondazioni, sta diventando anche in Italia oggetto di crescente attenzione. Il post propone alcune riflessioni sulla necessità di costruire l’intero progetto su problemi e domande di intervento del gruppo target e, di riflesso, in sede di valutazione, focalizzare la valutazione di impatto su una solida “teoria del cambiamento” e sulla verifica della capacità del progetto di risolvere i problemi del gruppo target.

Le riforme istituzionali per sostenere lo “Stato imprenditoriale” ed incrementarne l’efficienza

Presidenza del Consiglio

L’obiettivo del presente articolo è duplice: (i) da un lato ricordare che lo Stato non necessariamente è un operatore inefficiente e poco razionale. Anzi, esso è sovente motore dello sviluppo, finanziando ricerca e innovazione tecno-scientifica e aprendo nuovi mercati. Questo aspetto dovrebbe essere maggiormente considerato dal nuovo Governo italiano; (ii) dall’altro evidenziare come, in Italia, le riforme istituzionali e amministrative, quindi, non dovrebbero essere presentate solo come strumento di di riduzione dei “costi della politica”, ma come tasselli importanti di un ripensamento generale del sistema di Multi-Level Governance italiano e dei processi di policy making. In questa luce, il recente riordino delle Province presenta luci ed ombre presentate nella parte finale del contributo.

La deriva dell’economia italiana fra mancate riforme e cieca austerità fiscale

Politiche regionali e Fondi Strutturali

L’obiettivo del presente articolo è di evidenziare come, nella seconda metà di febbraio, si è andato profilando un particolare “trianglolo istituzionale”, composto da Commissione dell’UE, Governo italiano e Corte Costituzionale, a cui sempra corrispondere una sorta di “gioco di sponde” su cui basare una strategia di ampio respiro di rilancio del sistema socio-economico italiano.
Al centro di questo “gioco di sponde” sono le tanto agognate e dibattute riforme che, nelle intenzioni del nuovo Governo a guida Renzi, dovrebbero essere il sale del suo operato.

Earned Value Management at a glance

The article deals with Earned Value Management (EVM), a tool widely used when controlling progress and quality of projects. Earned Value Management equips managers with a sound methodology aimed at integrating the ongoing monitoring of project scope, schedule and inputs. Furthermore, it ca be used for forecasting: (i) Delays that could be detrimental to completing work to be done before the established deadline; (ii) Risks of exceeding the budget constraint.