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Politica di coesione post 2020: il prossimo 29 maggio le proposte ufficiali

Il prossimo 29 maggio la Commissione presenterà la bozza del regolamento con le proposte ufficiali sui fondi per la coesione nel periodo post 2020. Fin qui, dopo la presentazione della Comunicazione sul Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2021-2027 dell’UE, vi è stato già un interessante dibattito sulla questione dei c.d. “tagli alla coesione”, per cui questa “voce” del QFP dovrebbe registrare nella programmazione 2021-2027 una decurtazione non inferiore al 5%. [1]
La questione del montante di risorse da riservare alla politica di coesione è certamente rilevante, ma si profilano anche delle innovazioni strategiche a cui dare il giusto peso.
A mio avviso, specialmente per chi, come me, per vari motivi non ha modo di seguire giornalmente il negoziato sui fondi dell’UE nel periodo post 2020, ci sono tre questioni da approfondire subito per capire meglio quale ruolo potranno avere, nelle strategie di sviluppo del nuovo decennio dell’UE, i Fondi Strutturali:
come saranno definiti e gestiti nel ciclo 2021-2027 i c.d. fondi “a gestione concorrente” (modalità di gestione dei fondi “shared management”). [2] La Comunicazione della Commissione recante la proposta ufficiale sul Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) dell’UE nel periodo 2021-2027 e l’allegato Working Document, infatti, annoverano fra i fondi “a gestione concorrente” anche gli strumenti di finanziamento volti a fronteggiare il problema dei flussi migratori nel Mediterraneo e nell’area balcanica, ossia il Fondo per l’Asilo, le Migrazioni e l’Integrazione (FAMI), il Fondo per la Sicurezza Interna e il Fondo per la Gestione Integrata delle Frontiere. [3]
Questo aspetto va capito meglio in quanto ha importanti implicazioni politiche, ma anche operative, dal momento che mentre i Fondi Strutturali coinvolgono nella gestione anche le Regioni, fin qui per i fondi rivolti ai problemi dei migranti e dei richiedenti asilo vi è sempre stato un rapporto bilaterale fra Commissione e Stati Membri (nella programmazione in corso il FAMI è gestito come strumento “a gestione concorrente” sui generis, per cui parte degli interventi sono gestiti dalla Commissione e parte dagli Stati Membri, senza una responsabilizzazione gestionale diretta delle Regioni); [4]
quale peso avranno nel periodo 2021-2027 le condizionalità macroeconomiche (inserite per la prima volta nella programmazione 2014-2020). Invero, nella Comunicazione del 2 maggio scorso, la Commissione sottolinea la volontà di rafforzare il legame fra bilancio dell’UE e “semestre europeo” di coordinamento delle politiche di bilancio degli Stati Membri;
quale peso avranno nell’ambito dei fondi “a gestione concorrente” gli Strumenti Finanziari (SF), rispetto ai quali la Commissione dimostra di continuare a nutrire grandi aspettative circa la loro efficacia ed il loro “effetto leva”, quantunque gli SF siano stati, invece, oggetto di vari “special report” critici della Corte dei Conti Europea. [5]

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Immagine ex Pixabay

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[1] Cfr. European Commission, A modern budget for a Union that protects, empowers and defends. COM (2018) 321 final, Brussels 2.05.2018. Si veda anche l’analisi sulle variazioni del budget delle varie politiche europee effettuata dal Servizio Ricerca del Parlamento Europeo: EPRS, Multi Annual Financial Framework 2021-2027: Commission proposal. Initial comparison with the current MFF; PE 621.864, 4,05.2018
[2] Si veda l’art. 58 del Regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 che disciplina la gestione finanziaria del bilancio dell’UE.
Tutti i Fondi Strutturali e di Investimento Europeo (Fondi SIE) sono gestiti secondo la modalità “shared management”.
[3] Questa indicazione è riportata molto chiaramente nello Staff Working Document allegato alla Comunicazione (v. p. 30) nei seguenti termini: “There will be common rules for all shared management funds (the Common Provisions Regulation) which will cover the following funds: the European Regional Development Fund, the Cohesion Fund; the European Social Fund+, the European Agricultural Fund for Rural Development, the European Maritime and Fisheries Fund, the Asylum and Migration Fund, the Internal Security Fund and the Integrated Border Management Fund.”
Fra l’altro, questi fondi sono allocati in ben 4 diverse rubriche del QFP 2021-2027 proposto della Commissione, che si articola in 7 rubriche (inclusa quella sulle spese amministrative della UE).
[4] Il Programma Nazionale (PN) FAMI in Italia è gestito dal Ministero dell’Interno.
Il PN FAMI è imperniato sui quattro Obiettivi Specifici (OS) previsti dal Reg. (UE) N. 516/2014 che disciplina FAMI:
• OS 1 – Accoglienza/asilo,
• OS2 – Integrazione,
• OS 3 – Rimpatrio;
• OS 4 – Solidarietà/cooperazione fra gli Stati Membri nella gestione dei flussi migratori.

[5] A mio avviso uno degli aspetti più rilevanti da esaminare concerne il ricorso agli Strumenti Finanziari (SF) nella nuova programmazione. Al link in fondo (portale di knowledge sharing fi-compass) sono riportati i dati più aggiornati sull’uso degli SF nella programmazione in corso, da esaminare tenendo conto, come già evidenziato, dei vari rapporti critici della Corte dei Conti Europea su efficacia e “leverage” degli SF.
https://www.fi-compass.eu/news/2018/03/new-eu-data-about-esif-financial-instruments

 

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