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Rilancio della competitività del Paese, PNRR e Programmi Regionali FESR 2021-2027

«La guerra esisterà ancora a lungo, probabilmente per sempre.
Tuttavia il superamento della guerra, oggi come ieri,
continuerà a essere la più nobile delle nostre mete»
Hermann Hesse

I Regolamenti dell’UE sui Fondi Strutturali e quello sul Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (principale strumento di finanziamento dei “Recovery Plan” nazionali e, quindi, del nostro PNRR) prevedono che si valutino con attenzione sinergie e complementarietà degli interventi ed anche i “confini” degli interventi dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali e di quelli del PNRR (questo per evitare duplicazioni degli interventi).
A mio modesto parere questo è particolarmente importante in relazione agli interventi a sostegno della Ricerca e Innovazione (R&I) e della competitività del sistema produttivo. Per questi interventi, infatti, sono previste misure molto rilevanti che saranno gestite a livello di Governo centrale nell’ambito del PNRR. Si fa riferimento alle seguenti Componenti:
M1C2 Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo, che si articola in sei investimenti;
M4C2 Dalla ricerca all’impresa, che prevede tre blocchi strategici di intervento e undici investimenti.
A ciascuna delle due Componenti, peraltro, è associata una rilevante riforma di sistema (si veda la Figura che segue). [1]

Figura 1 – Componenti del PNRR a sostegno di ricerca, innovazione e competitività delle PMI

La Figura che segue evidenzia come i vari investimenti delle due Componenti del PNRR appena richiamate siano ampiamente in linea con i cinque Obiettivi Specifici (OS) dell’Obiettivo di Policy 1 (OP 1) dei PR FESR (Obiettivo “Un’Europa più competitiva e intelligente” della programmazione 2021-2027 dei Fondi Strutturali).

Figura 2 – Gli interventi del PNRR a sostegno di ricerca, innovazione e competitività delle PMI
e l’Obiettivo di Policy 1 dei PR FESR

Appare opportuno, quindi, che in sede di formulazione degli interventi a sostegno della R&I e della competitività dei Programmi regionali FESR 2021-2027 (PR FESR), si presti grande attenzione a scegliere bene per quali interventi di rilancio del sistema produttivo e innovativo potrebbe essere opportuno fare leva sul PNRR e per quali, invece, potrebbe essere più proficuo agire prevalentemente tramite il PR FESR. [2]
Questo vale in particolare per l’investimento Transizione 4.0 per almeno due ordini di motivi:
• alla luce delle finalità perseguite, esso si lega fortemente sia all’OS 1.2 Digitalizzazione dell’economia e della società, sia all’OS 1.3 Crescita sostenibile e competitività delle PMI (si veda la Figura in fondo);
• viene attuato tramite Credito di imposta e, quindi, tramite un particolare strumento agevolativo facilmente gestibile (uno strumento “automatico”) e molto conosciuto. In sede di completamento della formulazione dei PR FESR sarà opportuno, quindi, tarare con molta cura gli interventi sugli specifici fabbisogni dei sistemi produttivi regionali e individuare anche altre tipologie di strumenti attuativi (fra cui, eventualmente, strumenti di ingegneria finanziaria). Questo per scongiurare il rischio che gli interventi del PNRR implementati tramite Credito di imposta “cannibalizzino” quelli attuati a livello regionale. [3]

Figura 3 – La Componente M1C2 del PNRR e l’Obiettivo di Policy 1 dei PR FESR

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[1] Coerentemente con le indicazioni dell’art. 3 del Reg. (UE) 2021/241 sul Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza che finanzia i “Recovery Plan” per la ripresa post-pandemica, il PNRR italiano è strutturato intorno a sei “ambiti di intervento” denominate “Missioni”. L’architettura complessiva del PNRR è così articolata:
• 6 Missioni (per 6 “priorità”);
• 16 Componenti;
• 63 Riforme;
• 134 Investimenti.
Per quanto concerne gli interventi del PNRR più direttamente connessi al potenziamento delle attività di R&I e al rafforzamento della digitalizzazione e della competitività dei sistemi produttivi (coperti quasi integralmente dalle due Componenti M1C2 e M4C2) le principali strategie nazionali di cui tenere conto sono le seguenti:
• il Piano Transizione 4.0 (che raccoglie l’eredità del Piano industria 4.0 ed è gestito dal Ministero dello Sviluppo Economico);
• il Piano Nazionale della Ricerca 2021-2027;
• il Programma strategico Intelligenza Artificiale 2022-2024;
• il Piano Italia Digitale 2026. Italia Digitale 2026, di fatto, è una sorta di piano operativo degli interventi per le Reti Ultra Veloci e per la digitalizzazione della PA nel PNRR (va tenuto in considerazione, quindi, anche il Piano triennale per l’informatica nella PA 2021-2023).

Immagine ex Pixabay

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Con riferimento agli interventi più direttamente finalizzati a sostenere ricerca di base, trasferimento tecnologico e innovazione sistemica vanno tenute in debita considerazione le Linee Guida per le azioni di sistema della Componente M4C2 del PNRR del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), approvate con DM N. 1141 del 7.10.2021.
[2] Come illustrato nei precedenti post la selezione degli interventi da inserire negli OS dell’Obiettivo di Policy 1 dovrà tenere ampiamente conto di:
• domini scientifico-tecnologici, traiettorie e interventi inseriti nelle Strategie di Specializzazione Intelligente (Research and Innovation Smart Specialisation Strategy – RIS3);
• Campi di intervento riportati nella tabella 1 dell’Allegato I al Reg. (UE) 2021/1060, ciascuno specificato da un Codice identificativo (in totale sono previsti 182 Campi di intervento, di cui ben 37 per l’Obiettivo di Policy 1). Non a caso l’Allegato V al Reg. (UE) 2021/1060, che reca il formulario da compilare per definire i Programmi 2021-2027 dispone di inserire una tabella in cui a fianco della colona Obiettivo Specifico è riportata la colonna Campo di intervento, o meglio il Codice identificativo (si veda la Figura che segue).

Figura 4 – I template per la definizione dei piani finanziari dei Programmi 2021-2027

[3] Il PNRR per l’attuazione di Transizione 4.0 prevede:
• Credito di importa per beni strumentali 4.o;
• Credito di imposta per beni immateriali non 4.0;
• Credito di imposta per beni immateriali tradizionali;
• Credito di imposta per spese in R&S, innovazione e design.

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