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Il contributo del Ministero dell’Istruzione al dibattito sull’educazione all’imprenditorialità

Questo articolo muove dalla disamina del contributo del Ministero dell’Istruzione al dibattito sulla c.d. “educazione all’imprenditorialità” (come emerge anche dall’esame di alcuni avvisi di finanziamento del PON “Per la scuola”). L’articolo rimarca che questo contributo, quantunque significativo (anche nella prospettiva di avviare anche in Italia una autentica strategia sulla “educazione all’imprenditorialità”), è comunque caratterizzato dalla tendenza – alquanto diffusa in Italia e presso le scuole – a vedere nei progetti di “educazione all’imprenditorialità” dei percorsi formativi per introdurre i discenti ad obiettivi e modalità del “fare impresa”. In vero, i corsi ed altre iniziative inerenti alla “educazione all’imprenditorialità”, sono orientati non tanto a formare dei potenziali “manager” e a sostenere i processi di creazione di impresa, quanto a sviluppare nei beneficiari una mentalità imprenditoriale (utili in qualsiasi fase della vita e quale che sia l’impiego di un individuo).

Educazione all’imprenditorialità e processi di creazione di impresa

In vista della formulazione degli interventi finanziati dal “nuovo” Fondo Sociale Europeo Plus (FSE Plus) nel periodo 2021-2027 servirebbe una riflessione più approfondita sui progetti di “educazione all’imprenditorialità” realizzati all’interno di scuole secondarie di primo grado e di scuole secondarie di secondo grado (siano esse licei, istituti professionali o istituti tecnici).
A livello internazionale, infatti, vi è crescente contezza dell’importanza dei progetti di “educazione all’imprenditorialità” anche all’interno del sistema scolastico. In Italia, tuttavia, si deve prestare più attenzione al fatto che tali progetti non sono tanto orientati al “saper fare”, bensì al “saper essere” e allo sviluppo di attitudini (e non tanto di competenze manageriali) che sono proprie degli imprenditori che sanno innovare e creare nuovi mercati. In effetti, la “educazione all’imprenditorialità” rivolta ai giovani è considerata sempre più un potente strumento non necessariamente per motivare i giovani a fare impresa, ma per migliorare la loro capacità di assumersi responsabilità, affrontare decisioni complesse e sviluppare una mentalità pro-attiva ed aperta al rischio.

Il “nuovo” Fondo Sociale Europeo Plus: l’importanza di sperimentare approcci innovativi per sostenere la creazione di impresa

FSE Plus 2021-2027, in continuità con le precedenti programmazioni, continuerà a sostenere la creazione di impresa. Questa scelta del legislatore europeo è condivisibile, ma Amministrazioni centrali e Regioni italiane dovrebbero ridefinire approcci e metodi utilizzati per sostenere la creazione di impresa. I capisaldi di un autentico processo di turnaround degli interventi di mentoring degli aspiranti imprenditori e di sostegno alla creazione di impresa dovrebbero essere l’approccio lean start-up quale approccio generale all’avvio di nuove imprese, la c.d. “educazione all’imprenditorialità” e, non ultimo, la promozione fra i neo-imprenditori di uno strumento per la gestione dei processi decisionali aziendali preliminare (e complementare) al business plan, ossia il Business Model Canvas (BMC).