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Appunti sulla valutazione delle organizzazioni pubbliche che attuano i Programmi europei e sul modello delle 7S

 

1. Nelle ultime settimane sono tornato a discutere sul blog di valutazione delle politiche pubbliche, segnatamente di Programmi e interventi cofinanziati dai Fondi Strutturali (e anche dal Fondo Sviluppo per la Coesione – FSC).
2. Valutare le politiche pubbliche significa certamente valutare i risultati e gli impatti strutturali sulle dinamiche di sviluppo dei territori e sulla qualità della vita dei cittadini.
3. Ancor prima, tuttavia, significa valutare due elementi fondamentali affinchè si producano degli impatti strutturali:
• la qualità e la performance delle organizzazioni pubbliche che attuano gli interventi;
• l’efficienza e l’efficacia delle procedure attuative. [1]
4. Come già trattato su questo blog negli anni precedenti, un buon framework metodologico di riferimento per la valutazione della performance delle organizzazioni pubbliche è certamente il Common Assessment Framework (CAF), sviluppato negli ultimi due decenni da EUPAN (European Public Administration Network) ed EIPA (European Institute of Public Administration).
Tale modello, ampiamente informato all’approccio Total Quality Management (TQM), si fonda su otto principi di eccellenza e su nove criteri di auto-valutazione, riportati nella figura che segue (cinque attinenti alla gestione indicati come enablers e quattro attinenti ai risultati generati).

Figura 1 – Il modello di eccellenza della PA Common Assessment Framework (CAF)

5. Il CAF è ampiamente in linea con uno dei più noti e applicati modelli di analisi organizzativa, ossia il “modello delle 7S” della McKinsey (elaborato fra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta da Tom Peters e Bob Waterman, due consulenti, appunto, della McKinsey). [5]
Il modello delle 7S è così definito in quanto Peters e Waterman individuavano 7 fattori di successo delle organizzazioni che, in Inglese, iniziano con la lettera S (si veda la figura 2).
Tre di questi fattori si identificano come fattori hard (Strategy, Structure, Systems).
Gli altri quattro fattori si possono definire fattori soft (Staff, Skills, Style e Shared Values).

Figura 2 – Fattori hard e soft alla base della performance organizzativa nel modello delle 7S della McKinsey

6. I tre fattori hard sono ampiamente utilizzati anche per l’analisi di efficienza operativa ed efficacia delle organizzazioni pubbliche.
7. Fra i fattori soft, invece, ve ne sono due ampiamente trascurati in sede di valutazione delle organizzazioni pubbliche:
Style (stile di management e organizzativo). Per stile si intende in primo luogo il modo di agire del top management (o, nel caso delle organizzazioni pubbliche, dei dirigenti apicali della PA), le loro attitudini e il comportamento nei confronti dell’intero staff interno e anche degli stakeholders.
Shared Values (valori condivisi). Sono i valori di riferimento che condizionano visione, missione e comportamento dell’intera organizzazione e che, ovviamente, incidono sullo “stile” del management e su quello dell’intera organizzazione e, non ultimo, su comportamento dei singoli individui e loro senso di appartenenza.

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[1] Cfr.: Lippi A. (2007), La valutazione delle politiche pubbliche, Il Mulino, Bologna.
[2] Cfr. Peters T.J.; Waterman R.H. (1982), In search of excellence: Lessons from America’s Best-Run Companies; HarperCollins Publishers, New York.

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