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La riprogrammazione dei Fondi Strutturali per contrastare gli effetti recessivi dell’epidemia di Coronavirus. Una lettura d’insieme

«Vola solo chi osa farlo»
Gatto Zorba
(Luis Sepúlveda; 4 Ottobre 1949 – 16 Aprile 2020) [1]

L’Iniziativa di investimento in risposta al Coronavirus (Coronavirus Response Investment Initiative)

L’importanza della politica regionale europea (più nota come “politica di coesione”) per sostenere gli investimenti pubblici (e, quindi, per sostenere la domanda solvibile a fronte delle politiche fiscali tendenzialmente deflattive dell’UE) è ampiamente nota a tutti i decisori pubblici europei. E’ per questo motivo che non appena singoli Stati Membri ed UE hanno pienamente compreso gli effetti negativi che la diffusione dell’epidemia di Coronavirus provoca sul piano sanitario e sul piano economico, hanno cercato in primo luogo di mobilitare i Fondi Strutturali.
La Commissione Europea, a fronte delle difficoltà nel delineare una politica fiscale coordinata espansiva per affrontare la profonda crisi economica che, inevitabilmente, seguirà l’emergenza sanitaria in corso, ha progressivamente rafforzato la strategia di contrasto della crisi, puntando soprattutto su interventi volti a:
• catalizzare capacità di impegno e di spesa dei programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali e di Investimento Europeo (Fondi SIE);
• rafforzare la capacità di credito del “gruppo BEI” (Banca Europea per gli Investimenti e Fondo Europeo per gli Investimenti) [2].

La Commissione, di conseguenza, ha lanciato il 13 Marzo 2020 un primo pacchetto di interventi – raccolti nella c.d. Iniziativa di investimento in risposta al Coronavirus (Coronavirus Response Investment Initiative – CRII) – finalizzato alla celere mobilitazione di liquidità immediatamente disponibile, riconducibile a Fondi SIE non impegnati/spesi (si veda, nello specifico, la Comunicazione della Commissione COM (2020) 113 del 13.03.2020).
Questi interventi, entrati in vigore il 1° Aprile come previsto dal Reg. (UE) N. 460 del 30.03.2020, prevedono di valorizzare 8 miliardi di Euro di pre-finanziamenti dal bilancio UE a valere dei Fondi Strutturali non spesi nel 2019 per:
• rafforzare i sistemi sanitari nazionali;
• supportare le PMI;
• varare nuovi interventi a favore dell’occupazione e dell’ampliamento dei servizi socio-assistenziali di base.
Gli 8 miliardi di cui sopra (prefinanziamenti non spesi che la Commissione non recupera nell’anno in corso per lasciare risorse immediatamente utilizzabili a Stati Membri e Regioni, affinchè possano tentare rapidamente di contrastare le conseguenze sanitarie ed economiche dell’epidemia), in combinazione con i corrispondenti 29 miliardi di Euro di co-finanziamento dell’UE stimati dalla Commissione, dovrebbero consentire di dispiegare un supporto finanziario complessivo di circa 37 miliardi di Euro [3].
Inoltre, il Reg. (UE) N. 460/2020 fornisce delle disposizioni specifiche per:
• rafforzare la capacità di spesa dei programmi cofinanziati dai Fondi SIE;
• ampliare il campo di intervento del FESR (anche quello dei c.d. “strumenti finanziari”).

Una lettura d’insieme delle molteplici azioni dell’Iniziativa di investimento in risposta al Coronavirus

Lo scorso 2 Aprile la Commissione ha sollecitato gli organi legislativi dell’UE a consolidare la portata e il potenziale impatto sulla capacità di spesa dei Fondi Strutturali degli interventi dell’Iniziativa di investimento in risposta al Coronavirus. Ha proposto, infatti, delle ulteriori misure di flessibilità straordinarie dei programmi cofinanziati dai Fondi SIE, per accelerare impegno e spesa delle risorse finanziarie (si veda la Comunicazione COM (2020) 138 del 2 aprile 2020, che rinforza ed estende alcune disposizioni già contenute nel Reg. (UE) N. 460/2020).
Tali proposte sono state etichettate come Coronavirus Response Investment Initiative Plus. La figura che segue fornisce un quadro di insieme dell’Iniziativa di investimento in risposta al Coronavirus e consente di rilevare che:
1. gli interventi della Iniziativa di investimento in risposta al Coronavirus lanciata il 13 Marzo scorso sono fondamentalmente volti a facilitare la mobilitazione di risorse finanziarie non utilizzate e ad ampliare il campo di intervento del FESR;
2. gli interventi proposti nella Comunicazione COM (2020) 138 sono principalmente finalizzati a rendere più flessibile l’utilizzo dei Fondi stanziati per l’ultimo anno di programmazione ed a semplificare le procedure amministrative;
3. le azioni volte a sostenere il sistema produttivo (fra cui anche le imprese “in difficoltà”), ovviamente, vanno lette congiuntamente alle disposizioni del “quadro temporaneo sugli Aiuti di Stato”. Queste sono volte a rafforzare e semplificare gli interventi delle Autorità pubbliche “per garantire la liquidità e l’accesso ai finanziamenti per le imprese, in particolare le piccole e medie imprese (“PMI”), le quali in questo periodo si trovano a far fronte a un’improvvisa carenza di credito, al fine di consentire loro di riprendersi dalla situazione attuale” (si veda la più recente Comunicazione della Commissione COM C(2020) 2215 del 3.04.2020);
4. a latere di tutti gli interventi delle due fasi della Iniziativa di investimento in risposta al Coronavirus qui trattati (inerenti alla “politica di coesione” dell’UE strictu sensu) vanno anche considerati:
• in primo luogo gli interventi previsti dal Reg. (UE) 461/2020 di potenziamento del Fondo di Solidarietà dell’UE e quelli di rafforzamento del FEAD (Fund of the European Aid to the most-Deprived);
• le misure di rafforzamento e di semplificazioni dei programmi attuativi della “politica comune per la pesca” cofinanziati dal FEAMP e degli interventi a sostegno dello sviluppo rurale della PAC.

Figura 1 – Le proposte di riprogrammazione dei Fondi SIE per contrastare
gli effetti economici negativi della pandemia di Coronavirus

Leggendo congiuntamente il Reg. (UE) N. 460/2020 e la Comunicazione COM (2020) 138 si possono individuare tre assi strategici della Iniziativa di investimento in risposta al Coronavirus (tre linee di revisione della struttura e del sistema di gestione programmi di spesa, che saranno approfondite in dei post successivi):
• ampliamento della sfera di intervento dei Fondi Strutturali;
• rafforzamento della capacità di assorbimento delle risorse stanziate (e, quindi, della capacità di spesa dei programmi cofinanziati dai Fondi SIE);
• semplificazione delle procedure amministrative.

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Immagine ex Pixabay

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[1] Lo scorso 16 Aprile ci ha lasciato il grandissimo Luis Sepúlveda, autore fra l’altro di una delle favole più belle che sia mai stata scritta: “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”.
[2] Una risposta significativa della Commissione agli effetti negativi dell’epidemia di Coronavirus è stata già avanzata il 13 Marzo scorso con la pubblicazione delle seguenti Comunicazioni:
• la Comunicazione “Risposta economica coordinata all’emergenza COVID-19” – COM (2020) 112 del 13.03.2020;
• la Comunicazione “Iniziativa di investimento in risposta al Coronavirus” – COM (2020) 113 del 13.03.2020.
La Commissione Europea, in seguito, ha progressivamente rafforzato la strategia di mitigazione degli effetti recessivi della pandemia.
La Commissione, peraltro, ha rapidamente sviluppato un portale web dedicato, che viene costantemente aggiornato:
https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/health/coronavirus-response/overview-commissions-response_it#economicmeasures
Alcuni rilievi autorevoli ad alcune proposte di semplificazione dei programmi cofinanziati dai Fondi SIE avanzate dalla Commissione – segnatamente quelle previste dalla COM (2020) 138 – sono stati mossi dalla Corte dei Conti Europea nel breve documento (datato 14.04.2020) Opinion No 3/2020 on the proposal to provide exceptional flexibility for the use of the European Structural and Investments Funds in response to the COVID-19 outbreak.
La Comunicazione COM (2020) 138 è stata approvata lo scorso 17 Aprile dal Parlamento Europeo. Al seguente link è disponibile la risoluzione del Parlamento Europeo:
https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2020-0054_IT.pdf
[3] Quantunque non rientrino nel novero dei Fondi SIE, vanno considerati a latere due altri interventi di contrasto delle conseguenze economiche del Coronavirus particolarmente significativi:
• l’estensione dell’ambito di applicazione del Fondo di solidarietà dell’UE, come previsto dal Reg. (UE) 461/2020, che dispone che l’applicazione di tale Fondo, da sempre concentrata sulle conseguenze delle catastrofi ambientali, sia estesa anche a quelle sanitarie;
• il rafforzamento del FEAD (Fund for the European Aid to the most-Deprived – Fondo di aiuti europei agli indigenti). La Comunicazione COM (2020) 141 della Commissione propone, inter alia, che il FEAD sostenga anche l’acquisto di dispositivi protettivi per gli operatori impegnati nella distribuzione dei beni materiali agli indigenti. Inoltre, propone che le operazioni possano fruire di un tasso di cofinanziamento del 100% per il periodo contabile 2020-2021 (dal 1° Luglio c.a. al 30.06.2021).
Per una breve introduzione al FEAD mi sia consentito richiamare il contributo: Bonetti A. (2019); Il Fondo Sociale Europeo nella programmazione 2021-2027, Centro Studi Funds for Reforms Lab; Factsheet 1/2019.

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