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Strategia Nazionale per le Aree Interne: dalla fase sperimentale 2014-2020 alla fase strutturale 2021-2027

«Non c’è nulla di più doloroso al mondo di essere cattivi»
Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno, Einaudi (1° ed. originale 1947) [1]

Nel precedente post del 10 Ottobre ho sviluppato delle riflessioni preliminari sul bando di gara emesso dalla DG Regional and Urban Policy della Commissione Europea (DG Regio) per attivare un qualificato servizio di assistenza tecnica all’attuazione della Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) in sette delle otto regioni italiane del Mezzogiorno storico. In questo breve articolo, comunque si sviluppano delle considerazioni e si riportano dei dati riferiti all’intero Mezzogiorno storico. [2]

L’attivazione di questo servizio di assistenza tecnica, collocandosi nella fase di avvio della programmazione 2021-2027 dei Fondi dell’UE, è quanto mai tempestivo e cogente dal momento che:
1. accompagnerà il passaggio dalla fase sperimentale 2014 – 2020 della SNAI alla sua nuova fase strutturale (si veda la Figura 1). Il deus ex machina di questo passaggio di fase della SNAI è il Piano per il Sud 2020 varato nel Febbraio 2020 dal Ministro per il Sud e la Coesione territoriale (in quella fase l’economista della SVIMEZ Giuseppe Provenzano).
In questa nuova fase strutturale, peraltro, la SNAI non si baserà soltanto sui contributi finanziari della politica di coesione europea (Fondi Strutturali e altri Fondi dell’UE “a gestione concorrente”, in primis il Fondo Europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale – FEASR) e di quella nazionale (Fondo per lo Sviluppo e la Coesione – FSC), ma anche sui contributi del Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, varato nell’ambito dell’Iniziativa Next Generation EU per finanziare i “Recovery Plan” nazionali. [3] Come ricordato nel precedente post, la SNAI è anche una parte costitutiva importante del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR – segnatamente della Componente (“cluster”) M5C3 “Interventi speciali per la coesione territoriale”; [4]

Figura 1 – Dalla SNAI sperimentale 2014-2020 alla SNAI strutturale 2021-2027

2. la SNAI non ha soltanto la finalità di migliorare la qualità della vita e le prospettive occupazionali delle aree interne, per frenare i fenomeni di spopolamento, ma anche quella di contribuire a potenziare le capacità gestionali dei piccoli Comuni ed i sistemi di governance locale (si veda la Figura che segue). L’Allegato tecnico alla bozza dell’Accordo di Partenariato 2014-2020 trasmessa alla Commissione il 9 dicembre 2013 (pagina 57 e ss.) insiste molto su questo aspetto, partendo dal condivisibile presupposto che «il prevalere nelle aree interne dei Comuni di piccole dimensioni implica che un’organizzazione in forma associata (sia questa più o meno formalizzata) e/o consortile dei Comuni è fondamentale per l’organizzazione dei servizi sul territorio». La SNAI, pertanto, è intesa per rafforzare la propensione dei piccoli Comuni a sviluppare una gestione integrata dei servizi di interesse collettivo nel territorio dell’area ed il prerequisito della gestione associata dei servizi di qualità sociale è «discriminante ai fini dell’ammissibilità delle aree territoriali alla strategia delle aree medesime».

Fig. 2 – Gli obiettivi strategici della SNAI

L’esigenza di rafforzare prospettive occupazionali e qualità della vita per contenere il declino demografico è particolarmente pressante nelle aree montane del Paese. Il Grafico 1.1. che segue evidenzia come le aree montane caratterizzino in misura rilevante il profilo geografico di diverse regioni del Mezzogiorno storico (questo vale in particolare per la Basilicata ed il Molise).
La necessità di rafforzare la propensione a una gestione associata dei servizi di interesse collettivo è tanto più forte quanto maggiore è la frammentazione giurisdizionale. Anche con riferimento a questo aspetto, l’esigenza è particolarmente pressante nel Mezzogiorno, dove è molto elevata la quota di “piccoli Comuni”, ossia quei Comuni in cui risiedono al più 5.000 abitanti (si veda il Grafico 1.2). Per quattro regioni del Mezzogiorno tale quota è superiore all’80%. Solo per tre regioni tale quota è inferiore a quella media nazionale.
Si può concludere che l’importanza della SNAI appare particolarmente significativa nelle regioni del Mezzogiorno storico che, in media, si caratterizzano per una maggiore vastità delle aree interne, una maggiore percentuale di Comuni Montani e, non ultimo, una maggiore percentuale di “piccoli Comuni”. Il combinato disposto di un numero elevato di “piccoli Comuni” e dell’ampiezza delle aree montane rende particolarmente difficile per i Comuni del Mezzogiorno gestire con efficacia ed efficienza l’erogazione di servizi di interesse collettivo. E’ opportuno, quindi, che nell’ambito della SNAI strutturale post 2020 vengano rafforzate (anche sul piano qualitativo) le azioni di capacity building per i “piccoli Comuni” e le clausole degli stessi processi di approvazione delle “strategie di area” che li spingono verso l’associazionismo inter-comunale per la gestione dei servizi di qualità sociale.

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Immagine ex Pixabay

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[1] Il 15 Ottobre 1923 nasceva Italo Calvino, uno dei più grandi narratori italiani del Novecento.
[2] Si fa riferimento alla Call for Tenders N° 2021CE160AT045 “Supporting implementation of territorial strategies in inner areas in Italy’s less developed regions” della DG Regio pubblicata sul portale TED e sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 30 Settembre scorso (Reference number: REGIO/2021/OP/0014).
La scadenza del tender è fissata per il giorno 8 Novembre 2021 alle ore 16.00.
Mi scuso con i lettori del blog, ma nel precedente post, per distrazione, avevo evidenziato che l’assistenza tecnica messa a bando riguarda tutte le regioni del Mezzogiorno. Così non è. E’ escluso da questa assistenza tecnica l’Abruzzo.
A tale riguardo preme evidenziare che le 7 delle 8 regioni del Mezzogiorno storico oggetto dell’assistenza tecnica della DG Regio, nel periodo 2021-2027 dei Fondi Strutturali, saranno incluse nella categoria delle Regioni Meno Sviluppate (RMS). L’Abruzzo è incluso nella categoria delle Regioni in Transizione (si veda la Figura che segue). Il servizio di assistenza tecnica coordinato dalla DG Regio, pertanto, sarà focalizzato sulle 7 RMS.

Figura 3 – Le “categorie di regioni” nella programmazione 2021-2027 dei Fondi Strutturali

[3] Stante il fatto che nella programmazione 2014-2020 tutti i Fondi Strutturali e di Investimento Europeo (Fondi SIE) potevano concorrere all’attuazione della SNAI, a mio modesto avviso gli interventi più rilevanti sono stati attuati tramite i Programmi Operativi Regionali cofinanziati dal FESR (secondo le modalità attuative di Strategie di Sviluppo Territoriale riportate nella Figura che segue), attraverso il PON Governance e, non ultimo i Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) cofinanziati dal FEASR (sul contributo dei PSR all’attuazione della SNAI si veda: Rete Rurale Nazionale, Il contributo dei PSR 2014-2020 alla SNAI. Rapporto 2019; Roma, Aprile 2021).

Figura 4 – I principali documenti di programmazione 2014-2020 che hanno sostenuto la SNAI

[4] Il PNRR Italiano, in linea con le disposizioni del Reg. (UE) 2021/241 sul Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza che lo finanzia e con le Guidelines della Commissione sulla stesura dei “Recovery Plan”, è articolato in Missioni (6), Componenti (16), riforme (63) e investimenti (134).
Le Missioni sono:
1. Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura.
2. Rivoluzione verde e transizione ecologica.
3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile.
4. Istruzione e ricerca.
5. Inclusione e coesione.
6. Salute.
La Componente 3 della Missione 5 (M5C3) è dedicata agli “interventi speciali per la coesione territoriale”. Tale Componente prevede una sola riforma (Rafforzamento delle Zone Economiche Speciali) e 4 investimenti. L’investimento 1 della M5C3 è quello focalizzato sulla SNAI, con un’allocazione di risorse di circa 830 milioni di Euro. Il PNRR sosterrà due grandi direttrici di investimento a favore della SNAI:
• il potenziamento di servizi e di infrastrutture sociali di comunità;
• il potenziamento della rete territoriale dei servizi sanitari.
Va anche aggiunto a titolo di completezza che la SNAI è stata rifinanziata sistematicamente con finanza pubblica nazionale stanziata con le Leggi di Stabilità (Leggi di Bilancio) annuali.
[5] I pilastri strategici della SNAI fissati dall’Accordo di Partenariato (AdP) del periodo 2014-2020 sono:
• la costituzione delle pre-condizioni per lo sviluppo territoriale, attraverso il miglioramento dell’offerta dei servizi (in particolare quelli educativi, quelli sanitari e quelli di mobilità);
• la promozione di progetti di sviluppo locale, che possano garantire il consolidamento di processi di sviluppo endogeno e la creazione di nuova occupazione.
Nel precedente post del 10 Ottobre ricordavo che la bozza dell’Accordo di Partenariato 2021-2027, datata 23 Giugno 2021, in forte continuità con quello del periodo 2014-2020, conferma sia l’obiettivo di fondo della Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), ossia il contenimento del fenomeno dello spopolamento in queste aree, sia i suoi pilastri strategici.
Si rammenta che, al momento, il negoziato sull’AdP 2021-2027 ancora non si è formalmente chiuso.

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