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La valutazione delle politiche regionali per l’innovazione. Principali fonti statistiche e indicatori a livello europeo

‘Data are the only scarce resource in the economic analysis’
Robert LUCAS jr.

La valutazione di Horizon 2020, delle Smart Specialisation Strategies e degli interventi regionali a sostegno dell’innovazione e della competitività

I miei ultimi post sulle difficoltà di ordine metodologico che si possono incontrare nel definire il “disegno di valutazione” delle Smart Specialisation Strategies (RIS3) regionali ha raccolto alcuni rilievi critici, che mi saranno molto utili, fra l’altro, anche per capire meglio il dibattito/negoziato sul 9° Programma Quadro per la R&ST dell’UE e quello sui Programmi di spesa cofinanziati dai Fondi Strutturali per il periodo post 2020.

Alcuni di questi rilievi hanno evidenziato che, per migliorare i processi di valutazione delle Smart Specialisation Strategies (RIS3) e degli interventi a sostegno di ricerca, innovazione e competitività inseriti nei principali Programmi pluriennali di spesa cofinanziati dai Fondi Strutturali e di Investimento Europeo (Fondi SIE), potrebbe essere utile trarre dalle indicazioni dai report finali dell’attività di valutazione intermedia del Programma Quadro europeo per la ricerca Horizon 2020. Anche se non ho esaminato adeguatamente questi contributi, queste sono osservazioni ampiamente condivisibili. [1]

Uno di questi rilievi, concernente le presunte difficoltà che si incontrano nel raccogliere sufficienti dati a livello regionale per impostare una rigorosa valutazione quantitativa degli effetti degli interventi regionali a sostegno della ricerca e dell’innovazione, tuttavia, non l’ho capito. O meglio, non mi pare abbia fondamento. Questo per il fatto che da un lato è vero che la metodologia sviluppata dalla Commissione per la valutazione di Horizon 2020 è assolutamente rigorosa, ma sfortunatamente non si può applicare tout court agli interventi a livello regionale. Al tempo stesso, tuttavia, vale quanto segue:
nel momento in cui si valuta un programma regionale di sviluppo è opportuno – e assolutamente lecito – applicare un approccio generale alla “valutazione di programma” e tecniche di indagini e basi di dati diverse da quelle consigliate per la valutazione di un programma particolare qual è Horizon 2020. Ho l’impressione che, in generale, si faccia confusione fra valutazione di: (i) un programma particolare – Horizon 2020 – che agisce a livello “macroeconomico”, o meglio, a livello “macro-europeo”, (ii) un approccio alla formulazione di politiche a sostegno della ricerca e dell’innovazione, qual è la RIS3 e (iii) gli interventi (nazionali e/o regionali) a sostegno dell’innovazione e della competitività delle regioni, siano essi finanziati dai fondi europei e/o da fondi nazionali e regionali;
non è assolutamente vero che a livello regionale non siano disponibili banche dati e indicatori strutturati, validi e facilmente aggiornabili per implementare una rigorosa valutazione degli interventi regionali per la ricerca e l’innovazione. Vi possono essere margini di miglioramento nell’accessibilità e comparabilità di alcuni dati/indicatori per tutte le regioni europee NUTS II, ma da diversi anni, a livello europeo, sono disponibili attendibili serie storiche che riportano molteplici indicatori – semplici e compositi – i quali misurano l’innovazione e la competitività regionale, che presento brevemente nel paragrafo che segue. [2]

Principali fonti, basi di dati e indicatori compositi, a livello europeo, per misurare l’innovazione delle regioni

Questo breve contributo non è assolutamente inteso a dibattere l’annosa questione dei migliori indicatori per misurare l’innovazione, né a coprire l’intero possibile novero di fonti statistiche, amministrative e documentali per accedere a dati aggiornati sulle politiche per la ricerca e l’innovazione e per aggiornare gli indicatori per misurare l’innovazione e anche la competitività relativa delle regioni.

Qui si vuole solamente rimarcare che dati e indicatori sull’innovazione, pertinenti e ampiamente validati, sono prodotti e aggiornati sistematicamente per tutte le regioni NUTS II da varie fonti statistiche dell’UE da vari anni.
Le fonti più accreditate (e relative basi dati/indicatori per misurare innovazione e competitività a livello regionale) sono riportate nella parte superiore del Grafico che segue. [3]

Come si può osservare, spicca il ruolo di raccolta e sistematizzazione di dati della stessa Commissione Europea, in particolare grazie alla Direzione Generale Mercato Interno, Industria, Imprenditoria e Startup che gestisce diversi “tools” per monitorare e valutare le politiche per la ricerca e la competitività dell’UE, molti dei quali di natura quali-quantitativa (si veda la parte inferiore del Grafico).

Fra questi “tools”, i due più pertinenti per misurare l’innovazione a livello regionale sono l’indice Regional Innovation Scoreboard (RIS), che sarà oggetto di approfondimenti su questo blog nei prossimi mesi e il Regional Innovation Monitor Plus. Preme evidenziare che mentre il primo è un autentico indice strutturato per valutare la performance innovativa delle regioni, il secondo è più uno strumento informativo sui trend innovativi regionali e sulle politiche per la competitività delle regioni europee. [4]

Anche l’Indice di Competitività Regionale (Regional Competitiveness Index – RCI), fin qui rilevato ogni tre anni dalla DG Politica regionale e urbana, fornisce una utile lettura comparativa delle dinamiche di competitività di tutte le regioni europee. Questo indice sintetico, che viene rilevato sia a livello di Stati Membri, sia a livello di regioni NUTS II, fa riferimento a 11 “pilastri” (asset regionali in senso lato sui quali si fonda la competitività), raggruppati in tre cluster di fattori di competitività (fattori di base, fattori di efficienza e fattori di innovazione). Fra i “fattori di innovazione”, come si spiegherà meglio in un post ad hoc più avanti, vengono inseriti i tre pilastri:
• livello tecnologico;
• grado di complessità del mercato;
• propensione ad innovare. [5]

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Immagine ex Pixabay

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[1] Cfr. European Commission (2017); Interim Evaluation of Horizon 2020, Commission Staff Working document;
European Commission (2018); Interim Evaluation of Horizon 2020: mapping the impact of EU research and innovation, COM (2018) 2 final, Brussels, 11.01.2018
[2] Negli ultimi anni, peraltro, l’UE ha finanziato diversi progetti di ricerca volti a capire come migliorare accessibilità e comparabilità dei dati (per vari livelli territoriali e per vari settori) e indicatori (semplici e compositi) per misurare innovazione e competitività delle regioni. Fra i più significativi si segnala il progetto MAPCOMPETE (Mapping Competitiveness). I principali risultati di ricerca sono raccolti nel pregevole contributo: Catellani D., Koch A. (2015), Mapping competitiveness with European data, Bruegel Blueprint Series 23/2015.
[3] ESPON Project è il progetto che dà corso a ESPON, uno dei quattro Programmi di cooperazione interregionale dell’obiettivo Cooperazione Territoriale Europea (CTE) della politica di coesione 2014-2020. Fra i dati a livello territoriale rilevati sistematicamente nell’ambito dell’area tematica “economia” di ESPON project, vi sono quelli per alimentare gli indicatori sulla ricerca e sull’innovazione.
A titolo di completezza, si segnala che gli indicatori sulla ricerca e sull’innovazione sono alimentati anche dai dati amministrativi forniti dallo European Patent Register dello European Patent Office, che aggiorna sistematicamente i dati sulle domande di brevetti. La versione 2013 del database dell’ESPON Project è disponibile al seguente link:
https://www.espon.eu/tools-maps/espon-2013-database
[4] Mentre il Regional Innovation Monitor Plus fornisce un costante aggiornamento su trend innovativi e politiche di sostegno della competitività a livello regionale, per un monitoraggio costante di politiche per la ricerca e l’innovazione e dei loro effetti a livello di Stati Membri si può consultare il Research and Innovation Observatory (RIO), gestito dal Centro di Ricerca Comune (Joint Research Centre – JRC) della Commissione Europea (DG Ricerca e Innovazione).
I “Country Report” di questo Osservatorio sull’Italia sono disponibili al seguente link:
https://rio.jrc.ec.europa.eu/en/country-analysis/Italy/country-report
[5] A livello nazionale ci sono diversi Osservatori che elaborano dati e report aggiornati sulle politiche per la ricerca e l’innovazione, disponibili sia per specifici ambiti scientifico-tecnologico sia per varie aggregazioni territoriali.
La cosa più semplice, comunque, è quella di partire dai dati forniti dall’ISTAT, che conduce annualmente “Le rilevazioni sulla Ricerca e lo sviluppo sperimentale”, i cui risultati più aggiornati sono riportati nella Nota “Ricerca e Sviluppo in Italia. Anni 2014-2016”, datata 18 novembre 2016.
I principali dati/indicatori su ricerca, innovazione e competitività delle imprese sono aggiornati sistematicamente dall’ISTAT nell’ambito del database sugli Indicatori Territoriali per le politiche di sviluppo costruito al fine di monitorare gli impatti dell’Accordo di Partenariato nazionale, che “contiene 316 indicatori (260 + 56 di genere) disponibili a livello regionale e sub regionale, per macroarea e per le aree obiettivo delle politiche di sviluppo”. I dati sono disaggregati per 11 aree di policy coincidenti con gli 11 Obiettivi Tematici (OT) dell’Accordo di Partenariato, per cui gli indicatori da considerare sono quelli riferiti agli OT:
• OT 1 dell’AdP (Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione).
• OT 2 dell’AdP (Agenda digitale).
• OT 3 dell’AdP (Competitività dei sistemi produttivi).

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